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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2013 alle ore 17:01.

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30 e 31 gennaio, Litfiba, Alcatraz (Milano). Prima tappa del tour di reunion della band fiorentina

L'indignato: «Ma come si può pensare che il 30 gennaio si possa replicare questa atmosfera? Solo una reunion e poco altro. Fantocci, ora». L'esaltato: «Ragazzi, potremo e potrete rivedere scene simili (un po' invecchiate forse) a queste. Non sto nella pelle». E via discorrendo. Prevedibili le divergenze espresse negli ultimi tempi su YouTube a commentodello straordinario live tenuto dai Litfiba nel maggio 1987 al Tenax di Firenze, punto di massimo fulgore nella parabola artistica del gruppo. La notizia che ha infiammato gli appassionati è questa: venticinque anni e qualche mese dopo quell'esibizione, i componenti storici della band si ritrovano sul palco dell'Alcatraz di Milano per Trilogia 1983-1989, serie di serate-evento messe in piedi per far rivivere le canzoni dei primi tre album firmati da Piero Pelù e compagni.

Dovevano essere due, sono diventate tre, quindi quattro, poi il tutto si è trasformato in un tour che nel mese di aprile toccherà il resto d'Italia, per accontentare le richieste. In qualche modo lo si capisce. Nel cuore degli anni Ottanta sono stati, i Litfiba, la più grande band del cosiddetto "nuovo rock italiano", artefici di un mondo sonoro che mischiava le onde arabe in arrivo dall'altro Mediterraneo, le carovane tzigane, i maudit di Parigi e i post-punk di Londra. E allora, andarci, non andarci? Arrivati a un certo punto, succede che forme di reducismo prendano piede, con effetti contagiosi. Il tempo passa, ma i bei momenti non si dimenticano. Per questo tra l'indignato e l'esaltato il secondo vince facile.
www.alcatrazmilano.com

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