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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2013 alle ore 15:11.

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Daniel Day-Lewis interpreta Abraham Lincoln nel film "Lincoln" (Ap)Daniel Day-Lewis interpreta Abraham Lincoln nel film "Lincoln" (Ap)

Nove film per una statuetta: nonostante le indiscrezioni degli ultimi mesi, l'Academy ha confermato, nella categoria principale, il consueto numero di nomination delle scorse edizioni. E non sono mancate le sorprese.
In attesa di scoprire il verdetto nella notte di domenica 24 febbraio, il grande favorito all'Oscar per il miglior film è «Lincoln», l'ultima fatica di Steven Spielberg, che si prepara ad alzare altre statuette dopo quelle ottenute per «Schindler's List», miglior film e miglior regia nel 1994, e per «Salvate il soldato Ryan», miglior regia nel 1999.

La pellicola sul grande presidente americano, candidata in totale a 12 premi, dovrebbe avere vita facile sugli altri otto titoli in lizza per l'Oscar più prestigioso: «Vita di Pi» di Ang Lee (che segue con 11 nomination), «Zero Dark Thirty» di Kathryn Bigelow, «Argo» di Ben Affleck, «Il lato positivo» di David O'Russell, «Django Unchained» di Quentin Tarantino, «Les Misérables» di Tom Hooper, «Beasts of the Southern Wild» di Benh Zeitlin e «Amour» di Michael Haneke.

Quest'ultimo è la vera sorpresa della lista, perché trovare un film straniero (in questo caso austriaco) tra le menzioni degli Oscar più importanti desta sempre una certa meraviglia. Michael Haneke figura, inoltre, tra i cinque migliori registi, dove il favorito resta sempre Spielberg, ma vi è spazio anche per l'esordiente Benh Zeitlin, grazie alla sua folgorante opera prima «Beasts of the Southern Wild». A chiudere la cinquina David O'Russell («Il lato positivo», già vincitore dell'ultimo Festival di Toronto) e Ang Lee («Vita di Pi»), alla sua terza nomination dopo quelle per «La tigre e il dragone» (2001) e «I segreti di Brokeback Mountain» (2006).

Come miglior attore può sembrare piuttosto scontata la vittoria di Daniel Day-Lewis («Lincoln»), ma potrebbero arrivare delle sorprese da Joaquin Phoenix («The Master») e dal sempre più quotato Bradley Cooper («Il lato positivo»).

Tra i non protagonisti torna a essere candidato Robert De Niro («Il lato positivo»), la cui ultima nomination risaliva al 1992 per «Cape Fear», ma i favoriti sono altri: Alan Arkin («Argo») e Philip Seymour Hoffman («The Master») in primis.

Nelle categorie femminili, il premio per la miglior attrice non protagonista potrebbe andare ad Anne Hathaway («Les Misérables») o ad Amy Adams («The Master»), mentre tra le protagoniste la sfida è ancora più accesa tra l'intensa Jessica Chastain di «Zero Dark Thirty» e la rivelazione Jennifer Lawrence de «Il lato positivo». Piccola curiosità: tra le nominate anche la piccola Quvenzhané Wallis («Beasts of the Southern Wild»), che deve ancora compiere dieci anni, e la leggendaria Emmanuelle Riva, straordinaria protagonista di «Amour», pronta a spegnere 86 candeline proprio il prossimo 24 febbraio.

Il grande escluso, come ai Golden Globe, è ancora «Skyfall», l'ultimo Bond-Movie diretto da Sam Mendes, che potrebbe consolarsi con la statuetta alla miglior canzone originale, ma dovrà guardarsi le spalle dalle composizioni di «Vita di Pi» e di «Les Misérables». Tra le altre categorie una nomination anche per l'Italia, con Dario Marianelli menzionato per le musiche di «Anna Karenina» di Joe Wright.

Se è praticamente certa la vittoria di «Amour» come miglior pellicola straniera, decisamente più interessante è la competizione nella categoria dell'animazione. Troviamo qui una cinquina dove tutti potrebbero avere una chance di vittoria: da «Ralph Spaccatutto» della Disney a «Ribelle-The Brave» della Pixar, passando per «Pirati! Briganti da strapazzo» della Aardman a «ParaNorman» della Laika.

A questi quattro, c'è da aggiungere «Frankenweenie», l'ultima fatica in stop-motion di Tim Burton che ottiene così la sua seconda nomination dopo quella per «La sposa cadavere» (2006). E chissà che, come si augurano i suoi numerosi fan, tra i premiati della notte più magica di Hollywood non ci sia proprio il geniale regista di «Edward mani di forbice» e «Big Fish» che vincerebbe così il primo Oscar di una carriera che ne avrebbe meritati davvero tanti.

LE NOMINATION

Miglior film »

Miglior attore »

Miglior attrice »

Miglior regista »

Miglior film straniero »

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