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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2013 alle ore 16:10.

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Alla Triennale di Milano è di scena "Kama. Sesso e design" (fino al 10 marzo), una piccante mostra sul rapporto tra eros e disegno industriale. Il titolo si riferisce al Dio indù del desiderio, dell'amore carnale e del piacere sessuale. Mobili, lampade, piatti, soprammobili, decori vari. Oggetti che traggono la loro ispirazione morfologica dagli organi genitali.

Si tratta di un'esposizione che studia come il sesso viene depositato nelle cose di uso comune, rendendole mezzi di conoscenza. Per i progettisti, ma anche per i consumatori finali.
Archetipi, Priapi, Origine du monde, Seni, Glutei, Orifizi, Accoppiamento, Food design erotico. Sono le sezioni di una messa in scena che propone una lettura ben distante dalle convenzioni facili della pornografia. Dai vasi etruschi ai romani amuleti fallici, passando per i disegni di Piero Fornasetti e le immagini di Ettore Sottsass, si finisce inevitabilmente con lo sprofondare nel celebre divano denominato Mae West - opera di Salvador Dalí - onde ammirare la sorprendente e provocante Great wall of vagina di Jamie McCartney: un pannello composto con calchi presi dai genitali di 400 donne diverse.

Tutti gli oggetti sono circolari, ovali, convessi, curvi, rotondi. Come caverne da riempire. Gli appassionati di angoli retti e linee rette potrebbero trovarla noiosa. Nonostante i continui rimandi alla libidine, che non passano inosservati (attenzione: l'ingresso è vietato ai minori). Silvana Annichiarico, curatore e direttore del Museo dichiara: «Questa mostra nasce da un'urgenza: la necessità di riconsegnare al design la facoltà di dare risposte materiali e oggettuali ai grandi nodi ontologici dell'esistenza».
Lo spagnolo d'origine olandese Nacho Carbonell (32 anni), famoso per i suoi arredi di fantasia (tra i collezionisti anche Brad Pitt) non se lo fa ripetere due volte e sforna un pezzo che è tutto un programma: Unknown Shell. Si tratta di una bizzarra scultura alta 14 metri, con tanto di scaletta per accedere all'interno, che rappresenterebbe l'unità e la completezza della donna, insieme con il desiderio e l'attrazione dell'uomo per lei.

«Un desiderio che è fisico, ma anche psicologico, legato al profondo mistero muliebre: una creatura capace di essere al tempo stesso amante e madre» dichiara l'autore. Il quale svela pure che l'opera è fatta tutta di colla e carta forno. «Sì, quella che serve per fare le torte…». Amante, madre e pure casalinga. La donna ideale, non c'è dubbio.

Kama. Sesso e Design
Triennale Design Museum - Milano
A cura di Silvana Annicchiarico
Fino al 10 marzo 2013
www.triennale.it

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