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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2013 alle ore 13:48.

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(© Luigi Catalano)(© Luigi Catalano)

Thusnelda Mercy, Clémentine Deluy, Damiano Ottavio Bigi. Un magnifico terzetto di danzatori del Wüppertal Tanztheater, ora alla prova come coreografi. Nelle fila della compagnia di Pina Bausch, i tre giovani colleghi, e amici, hanno maturato doti di autori proprio all'interno delle creazioni della Bausch che, sappiamo, chiedeva a ciascun danzatore contributi espressivi dentro il più vasto disegno corale.

La scomparsa della loro maestra ha lasciato spazio a modalità creative indipendenti, personali e di gruppo, sviluppate in percorsi di avvicinamento a progetti coreografici, quasi un affrancamento dal linguaggio finora espresso, ma senza rigettarlo, per ricercare una personale cifra creativa. Ed ecco un primo intenso risultato già presentato a Buenos Aires e a Dresda, e ora, in prima nazionale, all'Archivolto di Genova grazie anche alla collaborazione attiva del Goethe Institut, attento promotore della danza contemporanea. Quattro le coreografie dell'unica serata. Il "solo" di Bigi, Ciudadela, rivela un inedito aspetto ironico della sua personalità artistica. Esordisce in una buffa sequenza in cui, piegato dentro un ampio cappotto, lascia scoperte mani e piedi senza mostrare la testa. Muovendosi avanti e indietro fino a trovare una sedia, la goffaggine della forma lascia posto al danzatore in body che, confidando al pubblico le intenzioni che lo hanno mosso nel creare la coreografia – comica, triste, o con un tema sociale? -, chiede un parere e intanto mostra i movimenti di danza che, fra indecisioni e tentativi, l'hanno ispirato.

Un esercizio narcisistico, dichiara, costretto com'è, il danzatore, a guardarsi allo specchio ma mosso dal desiderio di emozionare gli altri. Sono gesti di braccia piegate sulle spalle, veloci o lenti; di gambe saettanti, a terra o in aria; di torsioni della testa in alto e in basso, con un senso teatrale che tradisce, inevitabilmente, ascendenze bauschiane riconducibili, però, a nuove grammatiche. Le stesse che si riscontrano nelle altre coreografie firmate anche da Malou Airaudo, altra componente del Wüppertal Tanztheater. Us è un duetto, prolungato nel successivo Su (acqua, in turco), con Mercy e Deluy, di struggente bellezza. In corsa dentro un cerchio di luce, avanti e indietro, l'una insegue i passi dell'altra, ne cerca il contatto nel prolungamento e nell'intreccio delle rispettive braccia, quindi dei piedi, nelle mani fatte scivolare sul viso, nel trovarsi e staccarsi, nel chiudersi raggomitolate sopra un mucchietto di terra con l'altra seduta sulla sua schiena a vigilare, nello strisciare carponi, nel fuggire e ritornare a proteggersi.

Al duetto femminile si aggiunge, in Herbst, la presenza maschile di Bigi. L'autunno della vita delle tre figure è simile al cadere delle foglie, sembrano dirci. Stagione di cambiamenti, di addii, ma anche di stupori. Si alternano, le coppie, si stringono e si lasciano, si spolverano, si osservano, si spintonano, guardano lontano, in alto, cadono a terra, vivono gesti reiterati, come quelli, bellissimi, di Mercy a terra di schiena, con la mano che spinge sul ginocchio piegato, abbandonandosi contemporaneamente allo scatto sinuoso dei lunghi capelli. Sono assoli e duetti carichi di tensione poetica, con le donne in lunghe gonne di seta, poi in giacca e pantaloni, dove c'è l'attesa al calore di una fiammella accesa dall'uomo sdraiato, dove vivono risa e sorrisi, e le partenze, con le mani che s'innalzano gesticolando, cercando e vagando nell'abbandono del buio finale.

"Ciudadela",
coreografia e interprete Damiano Ottavio Bigi; "Us",
coreografia e interpreti Thusnelda Mercy e Clémentine Deluy; "Su", coreografia Malou Airaudo, interpreti Thusnelda Mercy e Clémentine Deluy; "Herbst", coreografia Malou Airaudo, interpreti Damiano Ottavio Bigi, Thusnelda Mercy e Clémentine Deluy. A Genova, Teatro dell'Archivolto.
www.archivolto.it

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