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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2013 alle ore 18:53.

A Sol Lewitt ideatore delle "strutture geometriche modulari" capostipite dell'arte minimale (ne delineò il polo costruttivo asserendo che il processo creativo è sostanziale rispetto alla risultante finale); il Museo Madre di Napoli dedica una significativa retrospettiva che segna il risveglio da un letargo forzato durato due anni. L'artista statunitense è legato a doppio filo con il capoluogo partenopeo. Molte delle sue opere sono esposte nei punti nevralgici riservati all'arte della città, da lui vissuta a partire dagli anni dell'avanguardia in cui frequentava le personalità esponenti del movimento.
La mostra divisa in tre sezioni tematiche e curata da Adachiara Zevi, oltre a sottolineare i passaggi più significativi dei cinquant'anni di carriera di Lewitt, anche grazie a pezzi mai esposti in precedenza, si compone di una parte interamente formata da lavori provenienti dalla sua collezione personale. Una sala è dedicata esclusivamente all'emblema identitario della sua "poetica artistica" ossia i Wall Drawings, i suoi "caleidoscopici murales" che probabilmente rappresentano davvero l'impronta immediatamente riconoscibile del maestro; in questa sede ne sono stati realizzati cinque progettati nel 2007 e mai realizzati fino ad ora, scelti con la supervisione della Fondazione Lewitt.
La seconda area è dedicata ai 47 lavori provenienti principalmente dai privati napoletani ne fanno parte guaches, disegni e sculture dagli anni 60 fino al 2007 anno della sua scomparsa. Si sottolineano "All ifs ands or buts connected by green lines" inchiostro su carta stampata del 1973 su cui è incisa una intervista - manifesto dell'artista e della corrente concettuale, ed una rivisitazione - omaggio in chiave "modulare" dei lavori di Eadweard Muybridge (il fotografo che ha fortemente influenzato nella sua impostazione Lewitt). L'opera "Schematic representation of interior of Muybridge"del 1964, si compone di una sequenza di 10 fotografie in bianco e nero di donna nuda in movimento.
Ultima parte, e non certo meno importante, ripercorre la passione di Lewitt per l'arte in generale. In maniera onnivora l'artista, ha acquistato nell'intero arco della sua vita circa 4.000 pezzi. Dagli amici Kounellis (Senza Titolo- tempera su carta del 1960), Boetti (Map - Ricamo su tela 1983), Paolini, passando per Eva Hesse, Steve Reich, Carl Andre, fino al giapponese Yoshiiku di cui è esposto "Untitled" del 1867 stampa su legno.
Accompagna l'esposizione il catalogo edito da Electa L'Italia nei wall drawings di Sol LeWitt, di Adachiara Zevi.
La mostra alla Fondazione Donnaregina è organizzata in collaborazione con la Regione Campania, e gode della partnership con il Centre Pompidou di Metz (dove si sposterà dal 19 aprile al 29 luglio)e con la Fondazione Sol Lewitt di Chester nel Connecticut.
Napoli Museo Madre Donnaregina
SOL LEWITT. L'ARTISTA E I SUOI ARTISTI.
A cura di Adacharia Zevi
14.12.12 – 01.04.13
Catalogo L'Italia nei wall drawings di Sol LeWitt, di Adachiara Zevi
www.museomadre.it
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