Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2013 alle ore 15:40.

My24
AfpAfp

La Francia vuole acquistare il manoscritto originale delle «120 giornate di Sodoma» del Marchese De Sade , il più perverso romanzo della letteratura del XVIII secolo. «E' una storia sadica, e la Francia la vuole», titola il New York Times che racconta la complessa vicenda legale a cui deve far fronte la Bibliothèque Nationale per entrare in possesso del manoscritto.

Il prezzo di vendita ipotizzato dai collezionisti privati è stimato intorno ai 5 milioni di dollari e Bruno Racine, direttore della Biblioteca Nazionale di Francia, vorrebbe concludere l'operazione entro la fine dell'anno, in modo da poter esporre l'originale delle «120 giornate di Sodoma» in una grande mostra, insieme ad altri lavori di De Sade presenti nella collezione pubblica parigina, nel corso del 2014, bicentenario della morte del marchese che ha descritto orge, atti di abusi sessuali, stupri, omicidi e bestialità di ogni genere, tanto che lo stesso autore parlò del «racconto più impuro che sia mai stato scritto al mondo».

I tesori nazionali
Racine, che pure non esita a definire l'opera ''depravata'', è determinato: « Si tratta di un importante documento storico, un pezzo di storia francese». Dal 2007 ad oggi, da quando Racine è direttore, la Biblioteca nazionale di Francia si è arricchita di pezzi straordinari, come le memorie del libertino Giacomo Casanova, gli archivi del filosofo francese Michel Foucault e gli archivi del teorico marxista francese Guy Debord
Racine ha convinto il Ministero degli Esteri e il Ministero della Cultura dell'importanza che la Francia entri in possesso delle 120 giornate di Sodoma ed ha convinto ugualmente la commissione nazionale dei beni librari a dichiarare provvisoriamente il manoscritto un "tesoro nazionale" che va custodito nella Biblioteca di Francia.

La storia rocambolesca del romanzo
Il Marchese De Sade scrisse il suo romanzo in 37 giorni nel 1785 in prigione. Lo nascose in una crepa del muro della sua cella e morì convinto che il suo libro fosse stato distrutto insieme al rogo che seguì la presa della Bastiglia del 14 luglio del 1789. Così non avvenne: fu scoperto e venduto più volte fino a che nel 1929 il visconte Charles de Noailles, la cui moglie, Marie-Laure, era un discendente diretta di Sade, ha acquistato il manoscritto. La coppia, ricchi mecenati e appassionati delle arti, lo affidò alla figlia, Natalie, che lo tenne in un cassetto nella tenuta di famiglia a Fontainebleau. Tra i pochi ospiti della villa a vedere da vicino l'originale pare ci sia stato anche Italo Calvino.

Dopo essere stato ceduto all'editore Jean Grouet, quest'ultimo lo vendette con un raggiro al riservato uomo d'affari svizzero e collezionistra dell'erotismo letterario Gérard Nordmann. Dopo una lunga causa legale nel 1990 la più alta corte della Francia stabilì che il lavoro era stato rubato e doveva essere restituito. Poiché la Svizzera non aveva ancora firmato la convenzione Unesco che richiede la restituzione di beni culturali rubati, la signora de Noailles fu costretta a denunciare ancora il signor Nordmann al quale però la corte federale svizzera aveva poi dato ragione nel 1998. Da allora il manoscritto è stato conservato in una fondazione culturale in Svizzera.
Un anno fa però gli eredi di Nordmann si sono convinti a vendere il romanzo a un collezionista francese. Ma l'erede di madame de Noailles, l'editore italiano Carlo Perrone, è intervenuto nella trattativa affinché il tesoro finisca nelle sale della Nationale.


Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi