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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2013 alle ore 08:17.

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«Prima ancora di diventare futile, la retorica è stata pericolosa» afferma amaramente Paul Ricoeur: l'arte di costruire discorsi è da sempre considerata perniciosa quando organo di propaganda politica. Nell'era della videocracy alla retorica non si dà più molta importanza; e invece di sottili strategie retoriche si avvalgono proprio gli esperti organizzatori di propaganda politica, per irretire ingenui elettori. Il saggio di Domenica Bruni Politici sfigurati. Comunicazione politica e scienza cognitiva, ci invita a riflettere sul ruolo cognitivo centrale assunto oggi dalla metafora, usata per costruire intorno a noi la fitta "rete" di figure persuasive e di narrazioni politiche. Le scienze cognitive hanno evidenziato come la metafora, assai più che un semplice "abbellimento" di un'idea, sia uno strumento cognitivo imprescindibile per la mente, che consente di "dar corpo" a concetti altrimenti del tutto astratti.
In particolare, la metafora è al centro della costruzione di quelle belle narrazioni attraverso le quali un particolare messaggio – pubblicitario o politico – entra a far parte del nostro frame cognitivo, del nostro immaginario vissuto e incorporato, rendendocelo così familiare. Si pensi ai cartelloni di propaganda di un certo partito, ormai più di due decenni fa, che mostravano lo sventolio della bandiera dell'Italia e uno slogan da stadio: si trattava di una metafora che rinviava a quell'immaginario vissuto caro a molti elettori, il mondo del calcio.
Alcuni studi neuroscientifici mostrano come la metafora sia un processo cognitivo che, elaborato da entrambi gli emisferi cerebrali, permette un approccio incarnato al linguaggio e svela come esso sia incatenato all'esperienza sensibile e alla storia individuale e sociale delle persone. La metafora può davvero essere un pericoloso strumento persuasivo in un contesto politico. Come difendersi? Un rimedio è quello di acquisire consapevolezza e aprirsi alle scienze cognitive, non rinunciando alla buona retorica, ma facendo quello che ci chiede il titolo di un celebre volume di George Lakoff, Don't think of an elephant!
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Domenica Bruni, Politici sfigurati. Comunicazione politica e scienza cognitiva, Mimesis, Milano,
pagg. 96, € 10,00

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