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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2013 alle ore 15:56.

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«Oggi, alle ore 18, nella cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico, inizierò la mia predicazione degli Esercizi Spirituali per la Curia romana. Davanti a me, dopo secoli e secoli, circondato dai cardinali e dai vescovi curiali, sarà presente per la prima volta un Papa che ha formalmente rinunciato al suo officio pastorale universale, anche se temporaneamente ancora nelle sue funzioni».

«Non è, certo, retorica confessare l'emozione che proverò iniziando un percorso settimanale di isolamento dalla vera e propria bufera mediatica che dallo scorso 11 febbraio, il giorno dell'annuncio di quell'atto di rinuncia, si è scatenata nel mondo. Un'emozione che è, al tempo stesso, intima perché è a questo Pontefice che devo il mio essere cardinale: sono stato suo collaboratore per oltre cinque anni, oggetto di costante affetto e di fiducia da parte sua. Mi soffermerò, allora, proprio su questi due eventi: da un lato, le giornate degli Esercizi Spirituali che trascorreremo insieme; d'altro lato, quella rinuncia che rivela certamente il coraggio e la grandezza della persona Ratzinger, ma anche il suo amore per la Chiesa come Papa».

Con queste parole inizia l'articolo del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio consiglio per la cultura e storico collaboratore del Sole 24 Ore, che apre il supplemento domenicale del quotidiano economico in edicola domenica 17 febbraio. Un discorso eccezionale nel quale il prelato spiega quali saranno gli esercizi spirituali che verranno fatti dal Papa Benedetto XVI, le cui dimissioni sono state annunciate in settimana.

«Il tracciato - scrive Ravasi - sarà offerto dai Salmi, la raccolta biblica di preghiere sulla quale Dio stesso ha posto il suo sigillo, tant'è vero che il teologo martire, vittima del nazismo, Dietrich Bonhoeffer osservava che «se la Bibbia contiene un libro di preghiere, dobbiamo dedurre che la parola di Dio non è solo quella che egli vuole rivolgere a noi, ma è anche quella che egli vuole sentirsi rivolgere da noi». In questa esperienza il credente ritrova la propria identità spirituale. Per questo, due saranno i movimenti dell'itinerario che proporrò nelle 17 prediche di questa settimana: da un lato, il volto di Dio, che si rivela all'orante e, dall'altro, il volto dell'uomo che pregando scopre se stesso nella sua fragilità e miseria, ma anche nella sua grandezza e gloria».

Il testo del di predicazione verrà pubblicato subito dopo, agli inizi di marzo col titolo «L'incontro».

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