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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2013 alle ore 22:25.

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Il fotografo e designer italo-francese Willy Rizzo, soprannominato il fotografo delle star per aver ritratto da a Marilyn Monroe a Brigitte Bardot, e' morto ieri a Parigi all'età di 84 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi da 'Le Point'. Con la sua macchina fotografica in sei decenni di carriera Rizzo ha documentato cinema, guerra, moda, danza e conflitti sociali. Ha immortalato in ritratti in bianco e nero passati dalla cronaca alla storia personaggi come Jane Fonda, Gregory Peck, Jack Nicholson, Salvator Dalì, Marlene Dietrich, Gary Cooper e Anne Baxter.
Napoletano di origini, nipote di un magistrato, già a 12 anni Rizzo immortalava i compagni di classe con la BoxAgfa regalata da sua madre e a 16 anni era gia' assistente fotografo nel mondo del cinema.Willy Rizzo inizio' la sua carriera a Parigi nel 1945, fotografando delle star per "Cine Mondial Movie", "Point de Vue" e anche "Image du Monde". Fu reporter al processo di Norimberga contro i gerarchi nazisti e realizzò grandi servizi, in particolare in Tunisia sulla linea Mareth. Nel 1947 l'agenzia inglese Blackstar lo inviò negli Stati Uniti per ''fotografare ciò che lo stupisce'': da un distributore da un dollaro di collants in nylons al drive-in dei cinema. Ma lui preferì le dive, la moda e si trasferì a Los Angeles. Max Corre, con il quale aveva collaborato a "France Dimanche"', lo chiamò per annunciargli che Jean Prouvost stava creando una grande rivista a Parigi, dunque rientrò in Francia e incontrò Hervè Mille.Fu l'inizio dell'avventura di "Paris Match", firmando la primissima copertina a colori con Winston Churchill. Il suo reportage su Maria Callas ispiro Herge' che nell'opera "Les bijou de la Castafiore" creò il suo personaggio: il fotografo di "Parigi Flash", Walter Rizzoto.
Nel 1959 Rizzo divenne il direttore artistico di "Marie Claire" e collaborò con le principali riviste di moda tra cui "Vogue", dove Alex Libermann gli chiese di lavorare "con il suo sguardo". Nel 1968 sposò l'attrice Elsa Martinelli (da cui poi divorziò): si trasferì a Roma e iniziò il suo lavoro come designer per assecondare i suoi desideri, perché, secondo lui, "i mobili antichi o scandinavi non sono ne' comodi ne' abbastanza semplici". Creò atelier in diverse città europee ma alla fine degli anni '70, con la caduta di Cinecittà e il terrorismo, pose fine al suo periodo romano e Rizzo tornò a Parigi riprendendo a fotografare le più belle donne del mondo.

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