Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 02 marzo 2013 alle ore 15:42.

My24

L'attesa era per Roberto Bolle alle prese con un ruolo inusuale che, al contrario delle sue note qualità fisiche apollinee, richiede la deformazione del corpo. Il gobbo Quasimodo di "Notre-Dame de Paris" nella versione di Roland Petit, deve imbruttirsi nel volto, danzare quasi sempre con una postura sbilenca, le braccia aperte e la testa ben incassata sulle spalle. Se esternamente ha sembianze mostruose, dentro è bello, sincero, d'animo nobile. Un ruolo che deve rifuggere la pantomima e conferire sfumature psicologiche per trasmettere drammaticità, tenerezza, paura, rabbia al gobbo campanaro della cattedrale che cerca di salvare dalla morte la bella zingara Esmeralda della quale è segretamente innamorato. Prova superata per il nostro danzatore scaligero che ha avuto accanto, per la prima volta, una superba partner: Natalia Osipova, tecnicamente ed espressivamente completa. Sensuale, dai movimenti asciutti, dalle linee perfette nelle gambe e nel busto, la ballerina russa conferisce il carattere di donna forte e fragile allo stesso tempo, voluto dal coreografo francese. Il suo è, infatti, un ruolo sfaccettato. La sensualità che seduce tutti (intrigante il duetto con Phoebus), si trasforma in dolcezza e fragilità, come nella scena in cui con le mani porge l'acqua a Quasimodo - facendolo sentire per la prima volta amabile nonostante la sua bruttezza -, e con lui ingaggia un passo a due da antologia, che esprime tenerezza e passione. Un amore che culmina nello struggente finale quando il gobbo, dopo aver ucciso l'arcidiacono Frollo dal potere malefico, s'impadronisce di Esmeralda e, di spalle, si avvia dentro la cattedrale sbattendo ripetutamente sulle spalle il corpo privo di vita di colei che ha amato.

Il linguaggio di Petit, di base classica ma innervato di moderno e di neoclassico, sembra essere nelle corde di Bolle, che ha già lavorato, dall'età di 19 anni, col grande coreografo da poco scomparso (e ricordiamo "L'Arlesienne", "Carmen", e quel capolavoro che è "Le jeune homme et la mort", compreso "Notre-Dame", nel 1988, nella parte di Phoebus). Creato per l'Opéra de Paris nel 1965, il balletto, ispirato al romanzo di Victor Hugo, non è tra i capolavori di Petit, forse per l'approccio schematico che tende troppo alla semplificazione e per alcune lungaggini. Ma è, senza dubbio, un grande spettacolo, specialmente per l'uso di masse di ballerini (e il Corpo di ballo della Scala si dimostra all'altezza per energia e qualità teatrale) che compongono blocchi in perenne movimento, di grande impatto scenico. Come i soldati guidati da Febo, somiglianti a una banda di motociclisti in pelle nera che simulano di montare i loro cavalli; o le prostitute nella taverna, dalle bionde parrucche e i seni oversize; e, ancora, l'uscita dei mendicanti dalle botole, una Corte dei Miracoli illuminata da una violenta luce rossa sullo sfondo della facciata mobile della cattedrale con le torri sfumate e le forche praticabili. Sono di grande effetto molte altre scene, che hanno un approccio cinematografico, grazie anche alle luci vorticose e colorate di Jean-Michel Désiré, come lo sono anche i vivaci costumi firmati da Yves Saint-Laurent, ispirati alle tinte della pittura medievale e a quella geometrica di Mondrian (vedi il costume del biondo Eris Nezha nel ruolo di Phoebus). Da segnalare l'intensa prova dell'altro scaligero Nick Zeni: nel ruolo di Frollo ha passi potenti con cui taglia il palcoscenico conferendole una nevrosi ossessiva evidenziata nel movimento delle mani.

l secondo cast ha visto Massimo Murru nel ruolo di Quasimodo; mentre, dall'1 al 5 marzo debutta il russo Ivan Vasiliev, con Petra Conti.

«Notre-Dame de Paris», coreografia e libretto Roland Petit; supervisione coreografica Luigi Bonino; assistente alla coreografia Gillian Whittingham; musica Maurice Jarre; direttore Paul Connelly; scene René Allio; costumi Yves Saint-Laurent; luci Jean-Michel Désiré. Produzione Teatro Bol'šoj, Mosca. Al Teatro alla Scala di Milano, dall'1 al 5 marzo.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi