Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2013 alle ore 08:18.

My24

Penso proprio che per quasi tutti coloro che sono nati cattolici e cattolicamente sono stati educati da bambini, inequivocabilmente i magi sono "re", sono tre e si chiamano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. E probabilmente tutti sono quasi istintivamente convinti che il racconto su di loro, fiabesco e potente com'è. Sorprendentemente, nulla di tutto questo! Infatti il Vangelo che narra dei Magi è uno solo (Matteo, 2, 1-12), e non dice né che sono re, né che sono tre, né tanto meno riferisce i loro nomi. L'assaggio basta a intuire la complessità "intricata e sfuggente" del problema dei Magi, ai quali Antonio Panaino, grande specialista di fama internazionale, ha dedicato I magi e la loro stella. Storia, scienza e teologia di un racconto evangelico. Complessità intricata e sfuggente anche perché, considerando oltre a quelle neotestamentarie le fonti indirette, apocrife, medievali, i magi si offrono con il tempo in una fantasmagoria di varianti: «Due, tre, otto o dodici, apostoli o segni zodiacali, preti o maghi, mercanti o legati...».
Fondato con assoluto rigore scientifico, il libro di Panaino è di straordinaria suggestione e ricchezza di elementi e di prospettive, fusi dalla grande passione dell'autore per questo tema (come per molti altri). Non defrauderemo il lettore dell'investigazione sottile che risponde agli interrogativi e ai multiformi sviluppi sopra evocati. Seguendo Panaino, risponderemo solo a uno dei quesiti adombrati dall'unicità del racconto di Matteo: perché questo testo include l'episodio e la figura dei magi, di sicuro almeno due, visto che impiega il plurale? Tanto più che tali personaggi non erano univocamente considerati in modo positivo dalle tradizioni precedenti e coeve iraniche, greche, bibliche, cristiane delle origini, basti pensare a Simon mago. In breve: per un ebreo della seconda metà del I secolo d.C., la memoria di Erode il Grande, grande alleato dei romani, e a maggior ragione la presenza dei romani stessi in un clima di occupazione militare e con la distruzione nel 70 d.C. del tempio di Gerusalemme da parte di Tito, deve aver generato un sentimento diffuso e acuto di reazione anti-romana. In questa situazione, a chi si guardava invece con simpatia? È quasi ovvio: ai Parti, eredi degli Achemenidi, quindi campioni del l'Asia contro l'Occidente e rivali per eccellenza dei romani cui avevano inflitto la disastrosa e indimenticata sconfitta di Carre (53 a.C.). Non solo: la comunità ebraica che viveva a Babilonia e in altri territori dell'impero partico godeva d'una posizione di prestigio e di apprezzamento, oltre che di ampia autonomia. Quasi sei secoli prima, per di più, il grande Achemenide Ciro aveva liberato gli ebrei dalla cattività babilonese e ne aveva consentito il ritorno a Gerusalemme, dove ricostruire il tempio in buona parte con il suo oro. Miticamente, nonostante la distanza temporale, anche il legame fra Ciro e Gesù, attraverso i magi, è stato valorizzato dalla letteratura cristiana: Ciro si è salvato dalla minaccia del nonno Astiage, che lo voleva soppresso in seguito a una profezia; Ciro riceve l'annuncio della nascita di Gesù grazie a una stella splendente che si ferma sopra una statua del tempio di Hera da lui edificato; i magi invitano l'imperatore a mandare ambasciatori a Betlemme, e ne sono da lui incaricati.
In un'altra leggenda, è Ciro stesso a scorgere la stella e a indicarla ai magi: l'imperatore del mondo è il solo in grado di riconoscere, attraverso il segno straordinario, il sovrano trascendente, divino. Infine, la tradizione iranica zoroastriana è una delle pochissime ad attendere la nascita di un Salvatore alla fine dei tempi: l'ultimo dei tre figli postumi di Zarathustra, artefice della rigenerazione e della resurrezione dei morti destinati a un giudizio finale attraverso i metalli e il fuoco. Ne deriva, molto sintetizzando, che il Vangelo di Matteo ha considerato i magi, prestigiosi sacerdoti iranici per antonomasia, le autorità religiose del mondo antico più idonee a riconoscere, rendendogli omaggio, la sovranità universale di Gesù: da qui principia la storia, o forse meglio il mito che percorre il mondo giungendo fino a noi con il suo inconfondibile fascino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Antonio Panaino, I magi e la loro stella. Storia, scienza e teologia di un racconto evangelico, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi), pagg. 232, € 17,00

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi