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Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2013 alle ore 17:41.

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L'arte interpreta la letteratura. E insieme si fondono in una mostra che riscopre il Novecento: Legami e corrispondenze, alla Galleria d'Arte Moderna di Roma, è una carrellata di immagini e parole che si scambiano i ruoli, dove le arti visive sprigionano tutto il vigore di "linguaggio degli occhi". E la musica è una sottolineatura per far rivivere anche i luoghi d' incontro, case d'arte, teatri, barconi sul Tevere, redazioni e caffè.

Mentre D'Annunzio trasfigura la realtà con tocchi di decadente estetismo ("la vista di quella carne viva, uscente di fra la pelliccia come una massa di rose bianche fuor della neve…" Il Piacere), è forte il richiamo del Nudo di donna con rose di Adolfo De Carolis. E della Sultana di Camillo Innocenti, Violette di Enrico Lionne, Le Vergini di Giulio Aristide Sartorio.

Filippo Tommaso Marinetti dialoga eversivamente, in un moltiplicarsi di punti di vista, con Enrico Prampolini (La Corrida e Marinaio nello spazio), la moglie Benedetta Cappa (Velocità di motoscafo), Sante Monachesi (Sogno di motore) e le tre Sensazioni di volo di Tato. In sottofondo le canzoni del Trio Lescano.

Da un piano all'altro dell'esposizione, curata da Maria Catalano insieme a Federica Pirani e Gloria Raimondi che firmano anche il catalogo (edito da Palombi), si rincorrono suoni (selezionati dal Maestro Luca Bernardini), versi, tele: 100 opere tra dipinti e sculture.

Il Combattimento di gladiatori di Giorgio De Chirico, La famiglia di Mario Sironi, Donna alla toletta di Antonio Donghi, Albergo di provincia di Felice Casorati, esaltano il realismo magico dello scrittore Massimo Bontempelli, autore di favole metafisiche.

La Scuola romana svela Ungaretti, ermetico carico d'angoscia che a Roma scopre Scipione e insieme ricercano il soprannaturale. Le case del Foro Traiano e Le donne che si spogliano di Mario Mafai, l'inquietante Cardinal Decano di Scipione seguito dai suoi scorci della città e il Riflesso nello specchio, scultura in gesso di Antonietta Raphael Mafai, raccontano l'intenso rapporto che poesia e pittura avevano instaurato in quegli anni con "la città rossa barocca".

Maschera, identità, dissimulazione: le tematiche più intime di Luigi Piranello sono affidate ai pennelli di Afro (Natura morta), Nino Bertoletti (Pierrot), Felice Casorati (Susanna), Cesare Breveglieri (Le sorelle).

Legami e Corrispondenze
Immagini e parole attraverso il ‘900 romano.
Galleri d'Arte Moderna di Roma Capitale
Fino al 29 Settembre 2013

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