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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2013 alle ore 16:58.

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L'Aglianico del Vulture è un vitigno autoctono, a bacca nera, coltivato in provincia di Potenza, in Basilicata, in vigneti ubicati ai piedi del Monte Vulture, un vulcano spento ormai da millenni.

Il vino che si ottiene vinificandolo in purezza è di notevole corpo e struttura, destinato a lungo invecchiamento, sapido e vellutato, da aprirsi con un certo anticipo per farlo ossigenare e poterne esplorare le potenzialità: la definizione data da molti è di barolo del sud.

Barile, che sorge a a poco più di 600 m s.l.m., ne è uno dei comuni simbolo.
Il paese si sviluppa su colline tufacee ed è a soli 3 km dagli splendidi laghi vulcanici di Monticchio.

Il nome trae origine probabilmente proprio dai contenitori in cui conservare il vino, lì prodotto da sempre. Documenti scritti testimoniano l'esistenza del Casale di Barile al tempo di Roberto d'Angiò, all'inizio del XIV secolo. Negli anni a venire è stato destinazione di diverse migrazioni di greco-albanesi.
Dopo l'unità d'Italia territorio di briganti, nel 1930 ferito dal terremoto, ora è conosciuto nel mondo anche grazie all'Aglianico del Vulture.
Le cantine di Barile sono circa una decina: come ogni settimana ho puntato l'attenzione su 2 in particolare: Paternoster e Elena Fucci, diverse per molti aspetti, ma con in comune l'amore per la propria terra, terra sulla quale costruire la propria vita.

Paternoster
Cantina storica di Barile, fondata da nonno Anselmo nel 1925, vede al lavoro ormai anche la quarta generazione, rappresentata da Fabio, guidato in vigna e cantina dagli zii, Anselmo, Vito e Sergio.

La cantina originaria è un simbolo della viticoltura del territorio, con la bottaia scavata nel tufo.

Ad essa si affianca quella nuova e moderna, costruita in mezzo ai vigneti di Villa Rotondo.

I 20 ettari consentono di produrre circa 150.000 bottiglie, ripartite su 11 etichette, di cui una con certificazione di produzione biologica.
Ho potuto assaggiare il Don Anselmo, etichetta di punta della cantina.
Don Anselmo 2007- Aglianico del Vulture DOC
Vino rosso, fermo, secco. Aglianico del Vulture in purezza.
Gradazione 14 %.

Le vigne di provenienza sono piccole, a circa 600 m s.l.m., di età avanzata e con basse rese.

Dopo la vinificazione classica, l'affinamento è per il 50 % in botte grande e per il 50 % in barriques francesi, fino all'imbottigliamento e all'ulteriore sosta in bottiglia per 12 mesi.

Spicca subito per il suo colore, un rosso rubino molto carico ed avvolgente. Il bouquet è complesso, variegato, fine ed elegante, con preponderanza di confettura e frutti rossi e neri. In bocca è persistente, o come a me piace dire, "lungo", con personalità, caldo ed appagante.
Prezzo in enoteca: 35-40 €

Elena Fucci
Elena è una giovanissima enologa, laureatasi a Pisa nel 2004.
La sua è una bellissima storia di successo di un'impresa giovane, di una donna, nel sud: in questi tempi difficili vale la pena soffermarcisi per un attimo.
I pochi ettari di vigneto di famiglia erano lavorati dal bisnonno prima e dal nonno poi, che vendevano le uve prodotte.

Nel 2000 Elena decideva di andare al nord a studiare e quindi papà Nicola Salvatore, insegnante, metteva in vendita i vigneti, non essendoci più nessuno in famiglia interessato a proseguire l'attività.
A quel punto la svolta: Elena, che aveva "vissuto" i vigneti col nonno, non riesce a staccarsene e decide di andare sì all'Università, ma per tornare a Barile da enologa. Si inizia a vinificare.

Pochi ettari, vigneti di sessanta e più anni, circa 16.000 bottiglie all'anno, per una sola etichetta, Titolo, venduta per oltre l'80% all'estero.
Titolo 2009 - Aglianico del Vulture DOC
Aglianico in purezza, con gradazione pari al 14%.
Vendemmia ad inizio novembre, fermentazione in acciaio, affinamento per 12 mesi in barriques di primo e secondo passaggio, imbottigliamento e sosta in bottiglia per altri 12 mesi.

Vino rosso, fermo, secco: bisogna avere il coraggio di comprarlo e lasciarlo in cantina, destinarlo a sorprendenti evoluzioni nel tempo.
Il colore è rosso rubino, intenso e profondo.
Al naso è complesso e molto variegato, spaziando dai piccoli frutti rossi alla confettura di prugne, dal tabacco alla carbonella: ci si può sbizzarrire nella ricerca degli aromi.
In bocca è elegante, moderno, lungo senza essere aggressivo, con una percezione del legno non invasiva.
Prezzo in enoteca: 30 €

www.italiadelvino.com

APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
Dal 23/03/2013 al 25/03/2013 – Bologna
Gusto Nudo 2013: la fiera dei vignaioli eretici
Per info: http://www.italiadelvino.com/news.asp?id_news=721

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