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Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2013 alle ore 11:32.

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Palazzo Blu di Pisa inaugura la sua stagione primaverile con due mostre tutte al femminile. Artemisia Gentileschi e Anna Anni sono i due soggetti a cui Palazzo Blu dedica le mostre ad ingresso libero che avvicinano due donne vissute a più di tre secoli di distanza l'una dall'altra, ma capaci entrambe di affermarsi nelle rispettive professioni superando anche i pregiudizi di genere. "Artemisia.

La musa Clio e gli anni napoletani" e "Costumi di Scena. Anna Anni e l'Officina Cerratelli" sono le rassegne che sebbene parlino di due donne molto diverse tra loro per ambiente, origine ed attività esaltano la creatività femminile. Per la prima volta esposte a Pisa alcune opere di Artemisia mai viste prima e che trasformano la mostra non in un remake, bensì in un'esposizione originale di ricerca che propone un accurato approfondimento sulla pittrice del ‘600. Il periodo che indaga la mostra è quello della sua lunga permanenza a Napoli, dal 1630 al '54, anno in cui è fissata la morte. Durante questi 23 anni partenopei, interrotti solo dal soggiorno inglese (in visita dal padre Orazio) a cavallo tra il '39 ed il '40 alla corte di Carlo I, la sua pittura conoscerà il definitivo successo internazionale. E proprio in questi anni Artemisia si dedicherà alla realizzazione di uno dei suoi dipinti più famosi, la Musa Clio, conservato a Palazzo Blu. Omaggio al valore e alla storia dei Guisa, la Clio è uno dei pochi dipinti documentati del soggiorno napoletano di Artemisia quando, protetta dallo Stato e dalla Chiesa viveva sola e dipingeva in una grande bottega che si era creata per eseguire opere anche seriali con l'aiuto di grandi pittori che con lei maturarono quali Bernardo Cavallino, Francesco Guarino e molti altri. La sua capacità di adattamento con i diversi ambienti che frequentò è straordinaria e con l'Annunciazione di Capodimonte del 1630, presente in mostra, si inaugura il nuovo periodo napoletano. Assai vicina sia cronologicamente che stilisticamente all'Annunciazione è la sua Cleopatra, dipinta al naturale con l'aspide al seno, dove la minuzia nei particolari, i galloni, i braccialetti, l'orecchino ed altri dettagli diventano elementi caratteristici della sua pittura.

Tra le novità nella collana espositiva di Palazzo Blu troviamo l'inedito David con la testa di Golia, dove il giovanotto riccioluto mostra con decisione la testa mozzata del violento filisteo. La seconda mostra presente a Palazzo Blu è un tributo ad Anna Anni, costumista fiorentina che si formò nella Casa d'Arte Cerratelli. Le sue qualità sartoriali furono riconosciute da maestri internazionali del cinema, del teatro e del melodramma con i quali entrò in contatto e che vanno da Orson Welles a Franco Zeffirelli, da Luchino Visconti fino a Maria Callas. In mostra oltre cinquanta costumi di scena dove emerge con estrema chiarezza il lusso sartoriale delle sue creazioni e la determinazione "di una piccola donna", come la definì Zeffirelli "ma che sa quello che vuole". Perché Anna Anni conosceva bene il suo lavoro e la cura maniacale dei particolari rendeva le sue produzioni uniche e irripetibili.
Artemisia. La musa Clio e gli anni napoletani e Costumi di scena. Anna Anni e l'Officina Cerratelli, Pisa, Palazzo Blu dal 23 marzo fino al 30 giugno 2013, produzione Fondazione Palazzo Blu, Catalogo De Luca Editori

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