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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2013 alle ore 17:53.

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Guy Cassiers al Siegrfrid di Berlino con BarenboimGuy Cassiers al Siegrfrid di Berlino con Barenboim

Natale con i tuoi, Pasqua… approfittiamo del detto e via in caccia: il periodo pasquale promette una fioritura allettante di concerti e festival, di alta qualità musicale. Un dato però subito emerge: da noi, in particolare nei teatri o nelle istituzioni concertistiche pubbliche, nei giorni intorno alle feste si fa festa. Porte chiuse, come a scuola, e tutti in vacanza. All'estero no.

Dunque un turista che passi per Milano e voglia entrare alla Scala deve approfittare della "prima" di "Macbeth" domani, giovedì 28, con Valery Gergiev sul podio, oppure rimandare al martedì successivo, 2 aprile. Lo stesso succede a Roma, dove Santa Cecilia ha concluso ieri la terza replica della "Passione secondo Matteo" di Bach diretta da Antonio Pappano, con solisti di lusso Matthias Goerne e Peter Mattei. Ma per la prossima data del programma si va al 5 aprile. E sempre al 5 aprile bisognerà rimandare la puntata al Teatro dell'Opera, dove sono in corso le prove per l'atteso "Samson et Dalila" di Saint-Saëns, nuova produzione con la regia della Fura dels Baus. Anche al Teatro di San Carlo, a Napoli, va in scena oggi l'ultima replica di "Don Quijote", con la star delle punte Svetlana Zacharova. Poi pausa fino all'8 aprile.

Che succede invece oltreconfine? Pasqua è l'occasione dei Festival: la musica rappresenta una grande attrattiva per gli ospiti, e non solo, anche per i residenti liberi dal lavoro. Impariamo. Copiamo. Il più aggressivo dei cartelloni è quello dei "Festtage" di Berlino. Ha il suo punto di forza nella presenza costante di Daniel Barenboim, e anche qui bisogna riflettere: un Festival si fa scegliendo un tema (e va bene, tutti lo possono) oppure con un musicista (e va benissimo, ed è possibile solo a pochi). Barenboim sta alla testa della propria orchestra e dirige per due volte tutta la "Tetralogia" di Wagner, nella stessa produzione Scala, con la regia di Guy Cassiers. In mezzo ospita Pollini, venerdì 29, e l'Orchestra e Coro della Scala, con "Messa da Requiem" di Verdi. Per il lunedì di Pasqua è in programma il "Requiem" di Mozart, cast eterogeneo di lusso (Villazon, Pape) e sempre l'inesauribile Daniel sul podio.

Chi si fosse perso i concerti di Claudio Abbado con la Mozart, tra Bologna e Lucerna, può volare di corsa a Budapest: allo Spring Festival stasera propongono Beethoven, Haydn e Mozart. Il Festival vanta un ricco impaginato, fino al 7 aprile, con un "Parsifal" diretto da Minkowski e particolare attenzione a Bartok, nume locale.

Bartok viene anche omaggiato nel prezioso e luccicante "Printemps des Arts" di Montecarlo, ventinovesima edizione, sotto il patronato della principessa Carolina e organizzato intelligentemente in cinque week-end, dal 15 marzo al 14 aprile. Speziato e molto francese il programma, tra classico e etnico: venerdì 29 e sabato 30 si accostaano musiche khmer, il "Terzo" di Bartok con Elena Bashkirova al pianoforte e il Ballet Royal della Cambogia. Da non perdere venerdì 5 aprile "La sagra" di Stravinskij con Gergiev e l'Orchestra del Marijnski. A Salisburgo, dove Karajan aveva fondato il mitico "Osterfestspiele", quest'anno si cambia radicalmente. Niente più Berliner Philharmoniker (che con Rattle avevano abbassato le quotazioni) e si scommette su Christian Thielemann (primi segni che sarà lui il successore). Il direttore tedesco arriva con la Kapelle di Dresda, unica nel suono antico tedesco. L'1 aprile dirige il titolo pasquale di Wagner, "Parsifal", il "Deutsches Requiem" di Brahms (29 marzo), Henze e Beethoven (30 marzo). Domani una curiosità: concerto a quattro mani, con Thielemann che dirige Wagner e Chung per Verdi. Uno per uno: pace fatta sui Bicentenari.

Ma se al di là dei nomi altisonanti chiedete anche un programma diverso, allora le scelte sono due: o Lione, dove l'Opera lancia un Festival, fino al 15 aprile, intitolato "Justice/injustice", dove si accosta "Fidelio" di Beethoven alla prima assoluta di "Claude" di Thierry Escaich, da Hugo, sulla pena di morte. Oppure Castelfranco Veneto, dove venerdì 29, nell'inimitabile capannone di "Antiruggine" Sonig Tchakerian intreccia il violino solo di Bach con pagine del filosofo medioevale Anselmo d'Aosta, scelte e commentate da Lorenzo Arruga. Qui non solo un concerto. Uno spicchio di assoluto.

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