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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2013 alle ore 10:55.

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Quando, nel 1984, Garry Winogrand morì, ad appena 56 anni, lasciò qualcosa come 6500 rullini e 250 mila fotografie inedite. Immagini mai stampate, oppure rimaste chiuse in un cassetto, che a lungo critici e studiosi si chiesero se e come esporre. La risposta arriva, a quasi trent'anni di distanza, dal Museo di Arte Moderna di San Francisco che, in collaborazione con la National Gallery di Washington, ha deciso di dedicare all'inventore della street photography la prima vera retrospettiva. «Garry Winogrand», in calendario fino al 2 giugno a San Francisco, prima di approdare a Washington, New York, Parigi e Madrid, rende finalmente il giusto omaggio a uno dei fotografi più importanti del XX secolo, esponendo oltre 300 scatti, la metà dei quali sconosciuti. Uno stile unico, il suo, capace di catturare il fermento e l'ottimismo dell'America post bellica ma, al tempo stesso, l'ansia propria di una nazione «in procinto di perdere il controllo», come spiega l'amico fotografo Leo Rubinfien, che cura la rassegna con Erin O'Toole e Sarah Greenough.

Nato nel 1928 nel Bronx, Winogrand realizzò gran parte delle opere più conosciute nella New York degli anni Sessanta, di cui, con piglio documentaristico, raccontò ogni aspetto della vita quotidiana. Nelle sue foto compaiono uomini d'affari, persone comuni (donne, soprattutto), attori famosi, hippies, atleti e politici immortalati per le strade della Grande Mela, sulle spiaggie di Coney Island, negli aeroporti, nelle manifestazioni anti militariste. Ma Winogrand fu anche un appassionato viaggiatore. Da città come Los Angeles, San Francisco, Dallas e dai centri agricoli dell'Ovest trasse materiale per molti lavori. «Potreste dire – amava ripetere da giovane – che sono uno studente di fotografia; sono, in realtà, uno studente dell'America». Ammiratore di Walker Evans e Robert Frank, ne prese le distanze soffermandosi anche su temi a loro estranei, come l'alienazione e l'isolamento dei sobborghi urbani e lo scetticismo dei giovani.

La mostra, accompagnata da un catalogo che raccoglie oltre 400 scatti, è divisa in tre sezioni: «Down from the Bronx», con le opere newyorchesi degli anni '50 – '70; «A Student of America» dedicata ai viaggi attraverso il Paese e «Boom and Bust» che documenta l'ultima fase della sua carriera, tra il 1971 e il 1984, caratterizzata da un insolito senso di fragilità e incertezza.

«Garry Winogrand»
San Francisco Museum of Modern Art
9 Marzo – 2 giugno 2013

www.sfmoma.org

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