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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2013 alle ore 10:04.

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Cose da buttare. La ciabatta rotta in questione è l'Europa: la cover-story di questo mese ospita un dibattito tra i teorici del fallimento dell'Unione vs i teorici del non-fallimento (dove per non-fallimento s'intende «ok, è fallita, ma noi ci crediamo per principio»). Secondo voi come si schiera IL? Vi aiuto. Siamo di fronte a creature ex-renziane post-montiane e per qualche giorno anche fareperfermareildecliniane. Gente che si ispira agli avvocati di Suits. Gente che metteva la cravatta all'asilo. Gente che è contenta del ritorno del blazer, capito? Lo so che pensate che magari le cose non siano collegate. Invece è più semplice: lo sono. È gente che le case dell'acqua gli danno l'orticaria perché queste bicocche che sputano acqua gratis gli puzzano di Togliattigrad. Oh yes, loro sono per il non-fallire. Mai.

Cose da buttare ma che purtroppo vengono riutilizzate. Martino Gamper, special guest del numero di aprile, si atteggia ad artista che boicotta il Salone del Mobile, ma c'ha un manifesto di ritorno ai mestieri così naïf che puzza di acqua pubblica, microchips & mooncups. Gamper, d'altronde, è arrivato al successo usando sedie distrutte per costruire altre sedie. Il passo dopo è il grillino come sarebbe bello fare il sapone in casa.

Ci spiega tutto il Supercritico. Bonami, l'uomo dalla metafora facile, per chiarire il progetto di Gamper, riporta ogni cosa sul terreno di frittate & birra, di modo che se noi per caso ci sentivamo vicini a capire qualcosa in più sul futuro del design, lui ci rimette subito al nostro posto di gente le cui coordinate culturali sono il porcaro e l'Ikea. Meno male che ad allietare i cuori c'è una bella scomposizione in Pantoni di loghi di organizzazioni terroristiche mondiali. Poster 200 x 380 cm ai prossimi 36 abbonati.

Papà da buttare. I padri da uccidere per Tarabbia sono Calvino e Pasolini. A parte che avercene anche mezzo, di gene dell'uno o dell'altro, ma io a fare certe affermazioni mi vergognerei, pensando che ogni incomprensione sia generata da inadeguatezza: dubbio che non sfiora nemmeno il formidabile genio qui, col Meridiano in pubblicazione. Comunque, una volta uccisi i padri, di solito, dato che siamo novecenteschi, siamo liberi NON di scrivere fregnacce, ma di fare sesso. E dunque.

Fare sesso (saltando la fase del corteggiamento). Dalla nascita della sezione Tabloid, su IL c'è più ormone che in Girls + Spring Breakers. Accanto alla viscida rubrica sulla bella ragazza che fa un bel mestiere, ci sono un paio di spazi femminili che fanno più che altro da foglia di fico: la Bellocchio che difende Sheryl Sandberg, autrice di Facciamoci avanti, e la Peduzzi che presenta Donna Freitas, cattolica americana che scrive libri su come il sesso sia diventato troppo facile (ok, ma intanto si tratta di belle ragazze che recensiscono belle ragazze che parlano di sesso, e in redazione è tutto un googlare).

Francesco chi? Macché Bergoglio. Il mio amico Pacifico. Il giovane scrittore cristiano, pietra su cui IL magazine è edificato, questo giro ha fatto piangere due volte Laura Morante ricordandole di quando era cicciona (cioè, non le ha fatto fare urletti isterici, scenate madri, o timidi singhiozzi inframezzati da tiri di sigaretta, l'ha proprio umiliata!). E dopo averci mostrato la sua guancia sadica, ci ha porto quella accarezzata dai preti, offrendoci un personalissimo (pure troppo) scorcio sul nuovo Papa, i vecchi papi e relative dietrologie. Più che un'analisi, un mémoire della SUA vita ritmata dai mandati papali. Ammetto che frasi come il Papa polacco è stato un po' troppo Coca-Cola mi risultano molto più eccitanti della sezione Tabloid. Per il resto, non so come uno possa essere così ombelicale da pensare, durante l'elezione del Papa, si chiama come me; né quanto se la debba credere per frequentare cose come incontri con Diego De Silva all'Istituto della Cultura di Parigi. Né, soprattutto, dove abbia acquisito la licenza poetica per usare espressioni tipo «interfaccia faccioso». Ma lo perdono perché è stato chierichetto ai Parioli.

Cose da buttare davvero. Vendo al chilo libri autografati a Christian Rocca di Marco Rossari, Vincenzo Latronico e Filippo Bologna.

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