Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2013 alle ore 15:40.

My24

Ha guardato nella macchina fotografica con la lucidità e la capacità di composizione di un reporter di oggi: senza retorica. La mostra di "Alois Beer 1900-1910. Panorami fotografici del Garda dalle collezioni del Kriegsarchiv di Vienna" a cura di Alberto Prandi al MAG -Museo dell'Alto Garda , Riva del Garda dal 14 aprile al 3 novembre. 100 immagini selezionate tra le 350 riprese nel corso dei suoi viaggi in Trentino, un sorprendente lavoro fotografico tornato alla luce dopo un secolo dalla sua realizzazione.

All'artista il MAG dedicherà un fondo con 350 digitalizzazioni e 80 stampe vintage. Nato a Budapest, vissuto a Vienna Beer (1840-1916) racconta con immagini nitide l'Impero austroungarico e i suoi territori, per questo gli viene conferito il titolo di Fotografo della Imperial Regia Corte e la medaglia d'oro per i suoi reportage -famoso quello che nel 1879 documenta i danni provocati da una slavina nelle zone della Carinzia. Sempre alla ricerca di luoghi sconosciuti, il fotografo intuisce l'importanza delle foto di viaggio, spesso richieste dall'aristocrazia e dall'alta borghesia per decorare la casa o per creare veri propri album fotografici personali. Il lavoro sul Garda nasce con questa idea, dieci anni di scatti nei luoghi decantati da Goethe e ancora poco conosciuti. La singolarità dell'artista è nella capacità di entrare in sintonia con quel mondo, l'attenzione verso gli abitanti dei paesi, l'omaggio alla natura immortalata come un pittore romantico. Grandi panoramiche incrociano momenti di vita quotidiana: il mercato di Desenzano del Garda viene accostato alle Rovine delle Grotte di Catullo di Sirmione, i passeggeri aspettano il piroscafo sul molo, i turisti animano gli hotel di moda, fra cui il Mayer, il Lido e il Sole: immagini che evidenziano lo sviluppo turistico in enorme crescita in quel periodo. Alois Beer iniziò la campagna fotografica nel Garda dopo molte esperienze di viaggio in Europa e in Africa, che avevano reso il suo sguardo curioso e convenzionale. Rivedendo le foto scattate in quel decennio si rimane colpiti dalla capacità del fotografo di interpretare il paesaggio, protagonista assoluto e tema unificatore dei territori del lago, non cede mai alle inflessioni pittorialiste allora tanto in voga. Un paesaggio attento alla natura, alla sua forza che diventa quasi un ossessione: ecco il Monte Baldo visto dalla stazione di Riva del Garda, Malcesine fotografata a Nord, il castello di Arco fotografato dall'alto e la Rocca di Garda dalla sponda del lago.

Alois Beer 1900-1910. Panorami fotografici del Garda dalle collezioni del Kriegsarchiv di Vienna
A cura di Alberto Prandi
Riva del Garda (tn) Mag Museo Alto Garda - dal 14 aprile al 3 novembre

www.museoaltogarda.it

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi