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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2013 alle ore 19:06.

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Il Direttore artistico del festival Umbria Jazz, Carlo Pagnotta, ha anticipato in una sala dell'Accademia di Brera di Milano la fisionomia essenziale della manifestazione della prossima estate che avrà luogo a Perugia dal 5 al 14 luglio. Si tratta di un'occasione molto speciale in quanto Umbria Jazz compie quarant'anni. La prima edizione, itinerante e gratuita, si svolse nell'estate del 1973 e quindi il team organizzativo si sta attivando in ogni modo affinché UJ13 – questo è l'acronimo – resti memorabile.

Pagnotta premette opportuni e doviziosi ricordi storici. Ai concerti inaugurali del 1973 presero parte fra gli altri il pianista Mal Waldron, il complesso jazz-rock dei Weather Report, l'orchestra di Sun Ra e la Thad Jones-Mel Lewis Big Band con la voce dell'allora giovanissima Dee Dee Bridgewater, e fra gli italiani il quartetto di Giorgio Gaslini e il quintetto Perigeo.

Ma l'anno seguente UJ cambiò all'improvviso la propria connotazione - anzi, meglio: il proprio pubblico - per un fatto inatteso. Negli stessi giorni del festival umbro doveva svolgersi a Misano Adriatico, non lontano da Perugia, un gigantesco raduno rock, cancellato all'ultimo istante causa preoccupazioni della polizia circa l'ordine pubblico e la tranquillità dei bagnanti. Legioni di giovani, già in viaggio per Misano, trasferirono i loro sacchi a pelo in Umbria. E così a molti avvenne di scoprire che anche il jazz era piacevole, comunicativo e provvisto del «messaggio sociale» al quale si faceva allora gran caso. La rassegna si dilatò in modo impressionante anno dopo anno, fino a dover essere sospesa dopo un mare di guai accaduti nel luglio 1978.

Sospensione per troppo successo: un caso forse unico. Ci vollero tre anni per ripensarla, rifondarla, convincere gli sponsor, gli abitanti e i negozianti. Nel 1982 UJ riprese sulle basi attuali: concerti soltanto nei teatri e nelle sale di Perugia da mezzogiorno a mezzanotte, la maggioranza dei quali a pagamento, e i più importanti all'aperto nei Giardini del Frontone, capaci di 3mila posti. Nel 2003 ci fu il trasferimento dei grandi eventi nell'Arena Santa Giuliana, sempre a Perugia (5mila posti). Qui fu necessario ricorrere talvolta a solisti e complessi celebri non sempre ortodossi nei confronti del jazz, ma l'Arena deve registrare ogni volta, o quasi, il tutto esaurito.

Non è comunque il caso dei concerti all'Arena del prossimo luglio per i quali, data la celebrazione dei 40 anni, sì è prodotto il massimo sforzo anche nei confronti del "vero jazz". A chi obietta che i tre anni di silenzio non dovrebbero essere conteggiati, Pagnotta risponde che la direzione in quel periodo ha lavorato più che in quello di attività concertistica; inoltre, senza l'esperienza e i drammi dei primi sei anni non sarebbe stato possibile mettere a punto la struttura per cui Umbria Jazz è poi diventata celebre nel mondo, ripetendola fra Natale e Capodanno dal 1993 nell'Umbria Jazz Winter di Orvieto.

Il 5 luglio arriva all'Arena per UJ13 la cantante Diana Krall con il suo gruppo. Giova ricordare che tanti anni fa, quando nessuno la conosceva, Krall si esibì per una settimana in un club di Perugia ottenendo il suo primo successo italiano. La sera seguente l'intramontabile sassofonista Sonny Rollins, 83 anni a settembre, suona accettando di ospitare nel suo quintetto i due trombettisti italiani Enrico Rava e Paolo Fresu. Non lo fa mai, ma - dice "Saxophone Colossus" - il quarantennale ha i suoi diritti. Il 7 luglio ritorna il pianista Keith Jarrett in trio con Gary Peacock contrabbasso e Jack Dejohnette batteria. Sono trascorsi sei anni esatti da quell'11 luglio 2007 in cui Jarrett, infastidito alla fine di un concerto proprio all'Arena dal flash di un fotografo dilettante, insultò pubblicamente la città di Perugia che ruppe ogni rapporto con lui. Ha chiesto scusa? Sembra di sì, tramite i buoni uffici di un giornalista musicale italiano che abita a New York. O forse, direbbe Dante, più che il dolor potè il digiuno.

L'8 luglio segna il debutto perugino del cantante americano John Roger Stephens, noto al pubblico come John Legend, vincitore di ben nove premi "Grammy Award", malgrado non abbia ancora 35 anni, per le sue doti straordinarie. Altri cantanti di spicco occupano la metà della settimana: Pino Daniele e Mario Biondi il 9, mentre il 10 celebra il proprio quarantennale con Umbria Jazz Dee Dee Bridgewater proponendo una serata di soul alla quale partecipa il pianista Ramsey Lewis.

L'11 suona la tromba magica di Wynton Marsalis mentre è ancora vivo il ricordo di un bellissimo concerto, due anni fa sullo stesso palcoscenico, di suo fratello Branford ai sassofoni, in quartetto con Joey Calderazzo al pianoforte. Ci si avvia alla conclusione venerdì 12 con una prima assoluta, costituita dal duo dei pianisti Chick Corea e Herbie Hancock che collaborano appositamente per UJ13. Sabato 13 c'è un'altra novità sensazionale: il pianista Stefano Bollani, ormai aduso alle orchestre sinfoniche, tiene concerto con l'Orchestra del Conservatorio di Santa Cecilia in Roma. Il finale spetta al jazz neolatino, che non poteva mancare, con Gal Costa e Gilberto Gil.
Naturalmente ci saranno altri concerti pomeridiani e «round midnight» nelle sale e nei teatri perugini. Ma di questi, al momento, non ci sono ancora notizie definite.

Ai concerti inaugurali del 1973 presero parte fra gli altri il pianista Mal Waldron, il complesso jazz-rock dei Weather Report, l'orchestra di Sun Ra e la Thad Jones-Mel Lewis Big Band

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