Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2013 alle ore 08:23.
In questo week end e nel prossimo il lungomare Caracciolo di Napoli si colora con le barche della Coppa America: ci sono i team che si incontreranno a San Francisco questa estate per la conquista della edizione numero 34 del Trofeo più alcuni team che si possono definire satellite. Chi parteciperà davvero al massimo evento sono il defender (detentore della Coppa) Oracle di Larry Ellison e gli sfidanti Luna Rossa di Patrizio Bertelli, Emirates Team New Zealand che ha come sostenitore l'italiano con casa in Nuova Zelanda Matteo De Nora, Artemis del magnate svedese Torbjörn Törnqvist.
Luna Rossa e New Zealand hanno lavorato molti mesi insieme in una santa alleanza contro il nemico americano al grido di «portiamo via la Coppa da San Francisco». L'affermazione è un po' colorita ed è del capo operativo dei neozelandesi, eroe dei mari in regata, Grant Dalton, ma restituisce l'atmosfera che gira attorno alla grande sfida. Per le regate di San Francisco, prima la Louis Vuitton Cup e poi la America's Cup, vedremo in acqua i grandi catamarani volanti della classe AC72, autentiche macchine da guerra che con il vento della baia potranno raggiungere e superare i 40 nodi di velocità sollevandosi come aliscafi sulle derive. Le loro vele principali sono ali rigide e per vincere oltre alla barca più veloce ci vorranno tempi di reazione da centometristi con fisici da lanciatori del peso. Nella vela c'è il partito di chi è favorevole a questo nuovo mondo e spettacolo che sarà molto chirurgico, fatto tanto di velocità, strategia e pochi errori. Ma c'è chi pensa che quando si correva con i vecchi monoscafi la soddisfazione per lo spettatore non mancava perché si esprimevano meglio nell'autentico corpo a corpo ravvicinato, quello dei pugili che si abbracciano, degli spadisti che si assaltano, dei lottatori unti che scivolano come saponette. Al momento i grandi catamarani sono già a San Francisco, in piena stagione di allenamento. Luna Rossa e New Zealand hanno lasciato le basi di Auckland per rimontare tutto in California.
Nel Golfo, come era successo l'anno scorso ancora a Napoli e a Venezia, si corre da questo week-end al prossimo con dei catamarani più piccoli, gli AC45, sempre con vele ad ala rigida ma molto più maneggevoli. Lo skipper di Luna Rossa Max Sirena ha deciso di schierare due barche: Piranha con timoniere Chris Draper che ha anche conquistato il ruolo di timoniere titolare sul quello che viene familiarmente chiamato il barcone, e Swordfish dove invece il tattico Francesco "Checco" Bruni, che è giusto definire il più talentuoso velista italiano degli ultimi anni perché ha saputo anche interpretare anche le classi olimpiche ad alto livello, diventa timoniere al posto di Paul Campbel Jones. Su Oracle, attualmente in testa alla classifica del campionato 2012-2013 non c'è lo skipper James Spithill ma il giovane campione olimpico Tom Slingsby. Artemis White è portato da Charlie Ekberg, J.P. Morgan BAR da Ben Ainslie (il velista con più medaglie d'oro olimpiche, sono 4), Energy Team è timonato da Yann Guichard, Emirates Team New Zealand con il solido Dean Barker, China Team si affida all'estroso Mitch Booth, HS Racing di Roman Hagara debutta ma l'austriaco è una vecchia volpe delle barche con due scafi.
Il formato delle regate di questo unico evento europeo delle AC World Series è un po' complesso da digerire: ci sono le fleet race, ovvero le regate di flotta in cui tutti corrono assieme, l'anno scorso vinte da Luna Rossa Piranha, e le match race, i tradizionali duelli che sono l'anima della Coppa America. Un anno fa le regate di Napoli sono state un grande spettacolo grazie anche al tempo poco partenopeo per la stagione: burrasca forte. Le previsioni di questa settimana sono più miti e primaverili, bene per le regate ma anche per il pubblico che potrà affollare il lungomare Caracciolo e guardare le regate come fosse a teatro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA