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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2013 alle ore 14:13.

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Ormai è ufficiale: a sud del 38º parallelo possiedono una potentissima arma di distrazione di massa, il k-pop. Il nuovo video musicale della star PSY - al secolo Park Jae-sang, 35 anni – s'intitola "Gentleman" e nelle prime 24 ore su YouTube ha collezionato 20 milioni di clic frantumando ogni record di viralità online. Dopo 40 ore l'eccentrico rapper di Seoul era già a quota 51 milioni. «Mio Dio…» ha twittato carico di meraviglia il pacioccone PSY, già inventore del tormentone "Gangnam Style", primo video nella storia della rete a superare il miliardo di visualizzazioni (e oggi viaggia sul miliardo e mezzo). Al confronto Justin Bieber rischia di sembrare un pivello.

In questo nuovo exploit, PSY pare riutilizzare metodicamente gli ingredienti che lo hanno trasformato nel prodotto culturale da esportazione più infettivo della storia coreana. Mentre vaga surrealmente attraverso luoghi esclusivi e/o bassifondi, il nostro sfoggia look improponibili e passi di danza che molto presto vedremo ripetere in ogni dove e fino allo sfinimento: basterà saper sculettare a tempo, mettere la mano sinistra sotto il gomito destro e la mano destra sotto il mento, assumendo una posizione pensierosa, mentre si canticchia «I-I-I am a mother-father-gentleman…» (che edulcora un "Sono un fottuto gentleman"). Il testo della canzone – in coreano con alcuni insert in inglese - suggerisce che il protagonista chieda di esser visto come raffinato e cortese, anche se tono e contesto chiariscono tutt'altro.

I ritmi sono ispirati alla dance anni '90, il riff elettronico – assolutamente artificioso - del sintetizzatore e le ambientazioni all'insegna dello stra-cafonal più puro paiono essere diventati l'invincibile marchio di fabbrica di PSY, il quale, prima del successo planetario – che gli ha fruttato ben 18 milioni di dollari in un anno - è stato per circa dodici anni un musicista anonimo dell'estremo oriente. Il suo lavoro ha l'intento dichiarato di dileggiare il materialismo dilagante tra i suoi connazionali, strizzando l'occhio ai "fratelli" segregati del Nord. Parlando dell'attuale situazione politica, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo singolo, PSY ha infatti dichiarato: «È una tragedia. Siamo l'unico paese al mondo ancora diviso. Mi auguro che pure i nordcoreani si divertano ballando con la mia musica…».

Eresia? Mitomania bella e buona? Mica tanto. Visto che anche a Nord impazzano le note del Sud. Ma non tra la gente comune, ovviamente, visto che nel paese più isolato al mondo l'accesso a internet è limitatissimo, quanto tra i responsabili della nomenklatura, capaci di parodie comuniste che travalicano i confini di ogni possibile e umano trash.
Così, ai tempi di "Gangnam style" il sito filogovernativo uriminzokkiri arrivò a diffondere un video in cui la candidata alla presidenza – poi eletta - della Corea del sud Park Geun-hye, figlia dell'ex dittatore Park Jung-hee, viene dileggiata mentre compie l'ormai famoso "ballo della cavallina".
D'altro canto il giovane dittatore pop Kim Jong-un - che si crede abbia tra i 29 e i 30 anni - ha negli ultimi tempi sdoganato alcuni simboli occidentali come le minigonne, i personaggi Disney, Frank Sinatra, i fast-food e persino alcune canzonette sudcoreane.

Il tutto, secondo fonti gossippare a P'yŏngyang, per rimuovere dalla mente del popolo il ricordo delle melodie interpretate dalla locale Ri Sol Joo. La donna, che qualche mese fa ha cominciato ad apparire al fianco di Kim e che è stata poi definita dalla stampa ufficiale come moglie del "leader supremo", era appunto una celebre cantante pop. Il regime, nel tentativo di costruirle un'immagine da degna "madre della patria" ha dato ordine di far sparire dal paese tutti i cd che contengano sue canzoni e specialmente quello intitolato "Sobaeksu", poichè riporterebbe in copertina il volto di Ri. Ah, questi coreani, che fottuti gentleman.

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