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Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2013 alle ore 11:40.

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Per cominciare devo riprendere Niall e Josef per i loro commenti sarcastici su Catherine Ashton. Due giorni fa i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite più la Germania – le grandi potenze – hanno avviato un negoziato importantissimo con l'Iran sul suo programma nucleare. Chi guidava le grandi potenze? Chi guidava i membri permanenti del Consiglio di sicurezza? No, Niall. No, Josef. Non era Hillary Clinton, era Catherine Ashton. Perciò cerchiamo di fare un po' meno commenti sarcastici, per favore, e di essere un po' più seri.

Oggi abbiamo l'occasione di vedere un inglese, uno scozzese, un tedesco e una sorta di francese accapigliarsi fra di loro su un palco. Sembra l'inizio di una barzelletta che non fa ridere, e da quello che capisco molti di voi vedono l'Europa e la sua valuta allo stesso modo, in questo momento. Ma io e Danny vi vogliamo chiedere di fare un passo indietro e guardare con più serietà il quadro generale. Vi vogliamo chiedere di valutare l'Unione europea nel contesto di una storia più lunga e di uno scopo più alto. Prima di poter parlare di fallimento, dobbiamo sapere di cosa si sta parlando.

L'area valutaria dell'Ue senza dubbio è in difficoltà e sta inviando segnali di sofferenza. Questo non lo nego. Ma l'Eurozona non è l'intero progetto europeo. Il progetto europeo è cominciato oltre sessant'anni fa, quando la gente si rese conto che l'insieme dell'Europa poteva essere, doveva essere e sarebbe stato più grande della somma delle sue componenti; si rese conto che mettendo in comune elementi della nostra sovranità e del potere decisionale potevamo ottenere cose impossibili da ottenere se fossimo rimasti un gruppo di Stati-nazione relativamente piccoli e piuttosto litigiosi. Con questo progetto ci siamo messi alle spalle secoli di conflitti, e non è una conquista da poco. Abbiamo messo fine alla divisione dell'Europa fra Est e Ovest, e siamo riusciti a vincolare tutti gli Stati postsovietici e le ex dittature di Spagna, Grecia e Portogallo a un sistema di valori irreversibile fatto di democrazia e diritti umani: non è una conquista da poco. E abbiamo creato il più grande spazio economico del suo genere nel mondo. Creando questo modello sovranazionale, siamo riusciti a fare ciò che non è mai stato tentato o realizzato altrove. Questa unione ha giocato un ruolo centrale nella vita europea: nel commercio, nella diplomazia, nella sicurezza, nel coordinamento delle politiche in moltissimi ambiti.

Non credo che Niall o Josef siano seriamente disposti a contestare questi risultati. Perciò probabilmente saranno d'accordo che se l'Ue non esistesse, gli Stati europei oggi dovrebbero inventare qualcosa di molto simile. Non credo neanche che sia giusto decretare già il fallimento dell'Euro, anche se l'unione monetaria presenta di sicuro difetti. Ormai è evidente che vent'anni fa l'Europa ha cominciato a correre economicamente prima di imparare a camminare. Questo, a mio parere, non perché siamo stati troppo ambiziosi: anzi lo siamo stati troppo poco. Non siamo stati abbastanza ambiziosi da creare le istituzioni politiche e i meccanismi necessari per far funzionare l'unione economica e monetaria.

Ora ci troviamo a discutere su questa domanda: il fallimento dell'Euro è definitivo? A mio avviso è un fallimento di progettazione ed esecuzione, non di concetto e di principio. Gli altri vi diranno che andrà tutto inevitabilmente a scatafascio. Ma una versione praticabile della moneta unica esiste: il dubbio è se l'Europa abbia la volontà politica di metterla in pratica. Perciò sì, è stato fatto un grave errore e sì, c'è un grave difetto di progettazione. Ma significa che è fallito l'intero progetto europeo? Direi di no. È molto facile essere uno storico, come Niall, parlare del passato, guardare nello specchietto retrovisore. Ma se sei un politico e un ministro, ahimè, sei costretto a essere un po' più pratico e un po' più serio. L'Europa ha fallito? Direi che è presto per saperlo. L'Europa potrebbe fallire? Certo che potrebbe. L'Europa fallirà sicuramente? Certo che no.

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