Sul Domenicale il Decameron di Boccaccio ritrova la leggerezza perduta

A settecento anni dalla nascita fervono le iniziative per celebrare il genio di Giovanni Boccaccio. Una di queste è la pubblicazione, in una nuova edizione, del suo capolavoro, il Decameron, nella revisione critica di Amedeo Quondam. In anteprima per il Domenicale del Sole 24 Ore, il critico Gabriele Pedullà spiega perchè questa nuova edizione (in tascabile, per la Bur) è importante, soprattutto perché restituisce un livello di lettura giocoso e leggero, che spesso la critica ha trascurato.

Lo storico dell'arte ed ex direttore della Scuola Normale di Pisa, Salvatore Settis, ricorda da par suo Adriano Olivetti, figura centrale della cultura e dell'imprenditoria italiana del Novecento. Per l'economia un'analisi interessante del Premio Nobel Joseph Stiglitz, che spiega come il modello macroeconomico attuale non riesca a spiegare bene come uscire dalla crisi e propone di adottare scenari alternativi.

Per la "Domenica da collezione" Alvar Gonzalez Palacios ricorda l'incredibile figura di uno dei mercanti d'arte più noti della storia. Scultore e restauratore d'eccezione, Vincenzo Pacetti era noto per l'abilità nel «sistemare» le statue antiche e rivenderle come originali. A lui appartennero capolavori come la Pallade di Velletri e il Fauno Barberini. Infine Stefano Salis è andato a Ginevra, alla Fondazione Bodmer, una delle più importanti biblioteche private del mondo, per l'anteprima della mostra "Il lettore all'opera" che fa vedere come siano proprio i lettori, con le loro azioni, a dare vita ai libri. Tra capolavori e libri celeberrimi, come la copia originale dei Principi Matematici di Newton annotata dal suo acerrimo rivale Leibniz.

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