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Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2013 alle ore 20:11.

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«Un trionfo». Così Carla Fracci ha commentato la prima rappresentazione di Giselle dalla platea del Teatro alla Scala di Milano e così l'ha valutata anche il pubblico, con uno scroscio di applausi, fiori e peluche lanciati direttamente sul palcoscenico. Certe sere va così. Si va a teatro pensando di sapere bene a cosa si assisterà e poi ci si ritrova divertiti, commossi, stupiti. La Giselle coreografata da Coralli-Perrot e ripresa da Yvette Chauviré è emotivamente imprevedibile: c'è la leggerezza di una vita tranquilla e serena nella campagna della Renania, c'è una giovane donna che cede all'amore, c'è la scoperta di una menzogna, c'è la ragione che cede il passo alla follia.

«Ho studiato ogni possibile evoluzione coreografica, le entrate e le uscite di scena e i "tempi morti" - se così posso dire - tra i diversi enchaînements, il fluttuare degli arabesques e la posa respirata delle braccia. Quando danzavo, la mia ossessione era quella di far dimenticare la carnalità dei piedi, sempre troppo umani, ai quali bisognava dare l'apparenza di un respiro» sono le parole della coreografa, tradotte magnificamente dall'esibizione di Svetlana Zakharova nel ruolo della protagonista. Accanto a lei, un Roberto Bolle tecnicamente ineccepibile in ogni sua variazione e in ogni passo a due, istrionico nelle parti non danzate, tanto da poter dar plauso alle sue abilità attoriali (oltre che coreutiche). Due atti molto intensi, carichi di significati profondi: l'étoile Zakharova è talmente leggiadra da essere eterea, sognante mentre sfoglia i petali di una margherita per capire se il suo amore è ricambiato e al contempo terrena, come alla fine del primo atto, quando il cuore di Giselle viene spezzato dalla scoperta della bugia dell'amato Loys/Albrecht (sarà Hilarion a svelare a Giselle che in realtà dietro il contadino Loys si nasconde il principe Albrecht, promesso sposo della principessa Bathilde).

Nel secondo atto, Giselle appare di notte, vestita di bianco, come le altre sventurate Willi. La leggenda (raccontata da Heinrich Heine nel volume "De l'Allemagne") narra che le Willi siano le fanciulle morte prima delle nozze, che danzano di notte per colmare l'amore che non hanno avuto in vita e per placare la sete di vendetta nei confronti degli uomini: tutti i giovani che incontrano le Willi non hanno scampo, perché sono destinati a danzare fino alla morte. Questa sorte non tocca però il principe Albrecht: mentre Hilarion viene addirittura scacciato dalla foresta, Giselle risparmia il suo amato dalla furia delle Willi. Un atto corale di grande impatto scenico: il grand pas del corpo di ballo del Teatro alla Scala è la poesia che fa da pagina bianca a un amore spirituale tanto impossibile quanto intramontabile.

Dopo la recita di apertura del 26 aprile con le étoiles Svetlana Zakharova e Roberto Bolle nei ruoli principali, Mick Zeni è Hilarion, Virna Toppi interpreta il ruolo di Myrtha, Vittoria Valerio e Antonino Sutera il passo a due dei contadini. Lo stesso cast è in scena domenica 28 alle ore 15. Il primo cambio di cast vede sul palco Petra Conti e Eris Nezha (Giselle e Albrecht), ma nel ruolo del protagonista anche Antonino Sutera e Claudio Coviello accanto a Lusymay Di Stefano che si cimenta qui per la prima volta nel ruolo da protagonista nel balletto romantico. Nelle vesti di Myrtha anche Sofia Rosolini e Nicoletta Manni, mentre il guardacaccia Hilarion è impersonato anche da Alessandro Grillo, da Massimo Garon e Marco Agostino. Il passo a due dei contadini vede alternarsi Antonella Albano con Antonino Sutera, Vittoria Valerio con Federico Fresi, Denise Gazzo con Marco Agostino e Federico Fresi. Sul podio Alessandro Ferrari, a dirigere l'Orchestra dell'Accademia Teatro alla Scala.

Giselle
Balletto in due atti di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges da Théophile Gautier.
Musica: Adolphe Adam. Coreografia: Jean Coralli e Jules Perrot. Ripresa coreografica: Yvette Chauviré. Scene: Franco Malgrande. Costumi di Aleksandr Benois, rielaborati da Angelo Sala e Cinzia Rosselli. Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Direttore d'Orchestra: Alessandro Ferrari. Orchestra dell'Accademia del Teatro alla Scala.
In scena dal 26 aprile al 4 maggio al Teatro alla Scala di Milano.
www.teatroallascala.org

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