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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2013 alle ore 08:39.
Da un punto di vista strettamente teorico, Google Morals rimette al centro la critica all'intellettualismo morale che si può attribuire già a Socrate: ovvero, l'azione malvagia corrisponde all'ignoranza dell'azione corretta. Ma una persona può sapere tutto ciò che è corretto fare e comunque agire in senso contrario, per ragioni che non hanno nulla a che vedere con il proprio grado di conoscenza – pigrizia, viltà, opportunismo. Le cose peggiori che ci rendono umani: ma anche le cose che – con un impegno non trasferibile ad algoritmi – possiamo sconfiggere al fine di diventare umani migliori. Nonostante gli innegabili difetti, la libertà e la piena coscienza delle proprie azioni restano l'unica guida per «orientarci nella metropoli morale», come dice Howell. L'equivalente etico di Google Maps è una scorciatoia che finirebbe solo per distruggerci.
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