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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2013 alle ore 08:19.

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4 / LA CORSA AL Cq E L'IPOTESI DI UN APPROCCIO IBRIDO
In una corsa contro il tempo di grande rilevanza strategica, diversi istituti di ricerca tentano di realizzare il primo vero computer quantistico. Il Governo americano, tramite il Darpa (militare), e il neonato e super-tecnologico Iarpa (che dipende direttamente dal capo dei servizi segreti), finanzia progetti in questo campo. Lo scorso dicembre, il Mit Technology Review ha riportato che sia la Cia, sia Jeff Bezos, co-fondatore di Amazon, hanno fatto importanti investimenti in D-Wave, un'impresa privata canadese che sta tentando la scalata in solitaria verso la realizzazione di un Cq. Le grandi corporation dell'informatica, come Ibm e Microsoft, tengono il passo: quest'ultima ha creato un centro preposto solo a questo tipo di ricerca, StationQ. Ora la sfida è trovare una soluzione che permetta di realizzare registri di molti qubit e garantisca una buona integrazione con l'elettronica normale. Sono stati fatti importanti passi in questa direzione. Come quelli che sono valsi il Nobel per la Fisica 2012 a David Wineland e Serge Haroche, per i loro studi sul controllo di singoli sistemi atomici, o gli studi recenti fatti a Yale su qubit realizzati con circuiti superconduttori. Alexey Gorshkov, del Caltech, ipotizza comunque che il futuro computer quantistico avrà un approccio "ibrido", in cui si possano sfruttare le caratteristiche migliori dei sistemi che si combinano. Si realizzerebbe così un computer di vari domini interconnessi – un approccio noto come distributed quantum computer.

5 / L'ALGORITMO PER ARRIVARE PUNTUALI AL CINEMA
Le potenzialità degli algoritmi quantistici non si fermano alla fattorizzazione o alla crittografia. Anche altri compiti pratici possono essere risolti più efficientemente da un Cq. Uno dei primi algoritmi quantistici a essere scoperto fu infatti l'algoritmo di Grover, capace di fare ricerche in un database non ordinato molto più rapidamente di quanto fattibile classicamente (l'equivalente di trovare a chi corrisponde un certo numero di telefono nell'elenco). Questo genere di ricerca è al centro di molte applicazioni con le quali ci interfacciamo ogni giorno: nei nostri telefoni così come su motori di ricerca online. Anche se l'orizzonte temporale per la realizzazione di un Cq che implementi in modo utile algoritmi come quello di Grover o Shor è ancora lontano, a causa dell'enorme numero di qubit necessari, la simulazione quantistica sta già dando i primi risultati concreti, mentre la crittografia quantistica è ormai approdata da alcuni anni al livello commerciale. Non possiamo però escludere che, un giorno, nuovi fondamentali sviluppi scientifici e tecnologici renderanno i Cq una realtà quotidiana, e il tempo per trovare i film in programmazione potrebbe passare dagli attuali 0,2 secondi (attesa media per una ricerca su Google) a qualche millesimo di secondo grazie a un Cq: a quel punto non avrete proprio scuse se arriverete in ritardo al cinema.

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