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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2013 alle ore 08:35.

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«Il cammino è sempre meglio delle soste», ricordava ripetutamente Ortega y Gasset richiamando l'amato Cervantes. Il cammino è metafora della natura agile e dinamica del pensiero, mai definitivamente acquietato nell'immediatezza dell'esistente, paragonabile, con un'ulteriore metafora, all'impegno sportivo, alla fatica dell'allenamento e della competizione. È all'interno di questo contesto di senso che è possibile collocare due importanti iniziative, appena conclusesi, organizzate dalla Società Filosofica Italiana, vale a dire la XXIesima edizione delle Olimpiadi di Filosofia e la I edizione del Campionato italiano di Filosofia, riservate a studenti della scuola secondaria superiore.
Alla prima, svoltasi ad Odense (Danimarca) sotto la direzione della Fédération Internationale des Sociétés de Philosophie riconosciuta dall'Unesco, hanno partecipato ragazzi provenienti da tutto il mondo; alla seconda, tenutasi a Torino, i campioni della quasi totalità delle Regioni italiane. Per entrambe, i giovani partecipanti hanno dovuto sostenere una rigorosa selezione per gradi successivi, cimentandosi con i fondamentali strumenti della scrittura e del commento filosofici.
L'obiettivo è quello di promuovere la comprensione della cultura filosofica come conoscenza e rielaborazione critica del sapere. Un obiettivo di cui può essere adeguatamente colta la portata solo alla luce della consapevolezza dell'importanza cruciale dello studio del pensiero per comprendere – nel confronto sempre rinnovato tra tradizione e nuove prospettive – il senso profondo della nostra storia, della nostra identità e del nostro stesso essere nel mondo. In un'epoca dominata da logiche di natura economicistica, volte all'esasperazione della dimensione individuale, sempre più emerge la necessità di coltivare – oltre la falsa opposizione con il modello scientifico – il sapere umanistico e, in particolare, filosofico quale strumento di salvaguardia e garanzia della dignità della persona e, con ciò, degli stessi valori che stanno a fondamento di una società democratica.
Nella valorizzazione delle capacità razionali, creative e dialogico-argomentative, la filosofia educa all'esercizio di una scelta autonoma e consapevole, al rispetto di sé che apre alla comprensione dell'altro e delle sue ragioni. Certo, si tratta di un'opera spesso faticosa, che comporta impegno e rischio proprio perché implica il rifiuto della omologazione: «Una testa che non si offra in qualsiasi situazione come un capace spazio vuoto – diceva Karl Kraus in uno dei suoi fulminanti aforismi – non avrà vita facile nel mondo». Non casualmente, le gare hanno affrontato un tema cruciale come: «Quali virtù per la cittadinanza?», indicando una via lungo la quale la scuola sempre più dovrà orientarsi nella sua insostituibile opera di formazione e di educazione dei futuri cittadini. Declinata attraverso le riflessioni di Kierkegaard sull'esistenza, di Aristotele sulla tragedia, di Confucio sul principio della reciprocità e di Hannah Arendt sulla democrazia e la costituzione, l'esperienza della competizione ha contribuito anche a far emergere un aspetto essenziale della democrazia, la quale, nella garanzia delle condizioni di uguaglianza, non deve coincidere con l'appiattimento delle differenze e la mortificazione delle capacità e dell'impegno individuali. In questa direzione, le iniziative di valorizzazione delle eccellenze promosse dalla S.F.I. mostrano un percorso produttivo nel processo di controllo della qualità, orientandosi in senso contrario rispetto alla logica quantitativa e meccanica che minaccia di diventare dominante, sia per la scuola che per l'università.
Conclusivamente, di fronte alla vistosa crisi del sistema dell'istruzione italiana, con un preoccupante tasso di abbandono scolastico, una progressiva diminuzione del numero degli iscritti agli atenei italiani e investimenti pubblici in continua discesa, appare necessario rimettersi in marcia, ricominciare a correre. In tal senso, il sostegno, anche finanziario, che il Miur ha dato alla S.F.I. sembra essere un segnale promettente.
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