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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2013 alle ore 07:48.

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«Un mezzo Toscano e una croce di cavaliere non si negano a nessuno», diceva Vittorio Emanuele II. Fosse vissuto oggi e avesse acceso la Tv ieri sera, il sovrano sabaudo avrebbe probabilmente inserito anche i Wind Music Awards nel suo caustico detto. La settima edizione della rassegna che intende celebrare e premiare la migliore musica italiana, per la prima volta trasmessa da Rai1 in prime time, ha distribuito riconoscimenti a forma di microfono a tutto l'arco costituzionale dell'italica canzonetta: da Renato Zero a Marco Mengoni, dai Club Dogo a Francesco De Gregori, da Mario Biondi al Pulcino Pio.

E non poteva essere altrimenti: se la ratio resta premiare i singoli e gli album che hanno venduto di più, la manifestazione ci mette poco a trasformarsi in una interminabile passerella per chi ha già fatto incetta di dischi d'oro e platino. E lo show che ne esce fuori assume inevitabilmente il sapore di un'insalatona mare e monti. Non sarebbe meglio inventarsi delle categorie di premio come fanno negli States? Questioni di lana caprina: come cantava Vasco, non siamo mica gli americani. La buona notizia, in ogni caso, è il colpo d'occhio sul Foro Italico gremito di pubblico. Sintomo che, alla faccia della crisi dei consumi musicali, in questo Paese c'è ancora qualcuno che i dischi li compra e i propri beniamini li va a sentire dal vivo. Potrebbe essere un punto di ri-partenza per le associazioni di categoria Afi, Fimi e Pmi che hanno collaborato all'evento.

Sudditanza al format Tv
Un pubblico così nutrito meritava uno show migliore. Nel libro dei sogni i Wind Music Awards dovrebbero stare all'Italia come i Grammy stanno agli Usa e invece abbiamo visto una (fastidiosa) eccessiva sudditanza al format televisivo. A cominciare dai conduttori Carlo Conti e Vanessa Incontrada, espressione degli universi Rai e Mediaset, per finire con le esibizioni di quei tre o quattro artisti che hanno preferito affidarsi al playback. E meno male che c'era Fiorello tra il pubblico a ravvivare la serata nelle vesti di capo claque. Ha cantato dal vivo Claudio Baglioni, protagonista dell'anteprima con il brano «Con voi». Occasione per lanciare il nuovo singolo «Dieci dita» in uscita quest'oggi. Sfila sul palco una delegazione degli artisti che hanno preso parte al progetto benefico «Italia loves Emilia» per la raccolta di fondi a favore delle popolazioni emiliane terremotate. A loro l'award per le categorie cd e dvd. Li guida Ligabue che, tra le altre cose, annuncia per novembre il suo nuovo album. Non si esibisce, cosa che invece fa Renato Zero, al centro dell'improbabile performance danzereccia di «Chiedi di me».

Doppio premio per Mengoni, Ramazzotti e Club Dogo
Parte così la maratona delle esibizioni dei 22 artisti insigniti di Wind Music Award. Per tre di loro - Marco Mengoni, Eros Ramazzotti e Club Dogo - doppio premio sia per il disco che per il singolo. Mengoni con l'album «#prontoacorrere» e per il singolo «L'Essenziale», vincitore al Festival di Sanremo; Ramazzotti per il disco «Noi» e la hit «Un angelo disteso al sole»; Club Dogo per il disco «Noi siamo il club» e per il singolo «PES». Ampia e variegata la rosa degli altri premiati: Biagio Antonacci per il disco «Sapessi dire no»; Malika Ayane per il disco «Ricreazione»; Mario Biondi per il disco «Sun»; Chiara - protagonista del bel duetto acustico con Fiorella Mannoia su «Mille passi» - per il singolo «Due respiri»; Francesco De Gregori per il disco «Sulla strada»; Emis Killa per il disco «L'erba cattiva».

E ancora: Emma per l'album «Schiena»; Fedez per il disco «Sig. Brainwash – L'arte di accontentare»; Tiziano Ferro per «L'amore è una cosa semplice», album bestseller del 2012; Max Gazzé per il singolo «Sotto casa»; Modà per il disco «Gioia»; Gianna Nannini per il disco «Inno»; Negramaro per il disco «Una storia semplice»; Max Pezzali per il disco «Hanno ucciso l'uomo ragno 2012»; il tormentone da esportazione del Pulcino Pio; Antonello Venditti per l'ennesimo best of dal titolo «Tutto Venditti»; Renato Zero per il disco «Amo». A Renzo Rubino il premio per il contest «Next Generation».

Riconoscimento speciale a Loredana Berté, assegnato dagli stessi artisti e dai due conduttori della serata. Premio a Corrado Guzzanti per il dvd «Aniene 2». Momenti di gloria anche per l'electro-pop dei Bastille, artefici della hit «Pompeii», e per l'atipico cantautore britannico Jamie Cullum. Quindi arriva il momento in cui i conduttori annunciano gli artisti che, pur avendo vinto il Wind Music Award, non hanno preso parte alla serata. Tra di loro Franco Battiato, Andrea Bocelli, Vinicio Capossela, Vasco Rossi e Zucchero. Se, strumenti alla mano, hanno in programma di festeggiare con una jam session alternativa alla liturgia televisiva di ieri, ci facciano sapere dove e quando.

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