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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2013 alle ore 18:58.

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Titolo - FotoIl grande show della Summer Exhibition - FotoTitoloTitoloTitoloTitolo

LONDRA - E' una tradizione che continua ininterrottamente dal 1769: ogni anno, anche durante le due guerre mondiali, la Royal Academy of Arts di Londra ha organizzato la Summer Exhibition, una grande mostra che era e resta il piú grande show di arte contemporanea al mondo, con circa 1.200 opere.

L'edizione 2013, che rappresenta il 245esimo appuntamento della Summer Exhibition, apre al pubblico lunedí 10 giugno. L'obiettivo della mostra, oggi come nel 1769, é accostare alle opere di artisti celebri e membri dell'Accademia quelle di giovani, studenti e talenti emergenti. Chiunque puó presentare un'opera realizzata con qualsiasi mezzo agli organizzatori, che poi fanno una spietata selezione.

"Quest'anno abbiamo ricevuto 12mila opere da tutto il mondo e ne abbiamo scelte 900, piú le 300 degli accademici, - spiega il coordinatore dell mostra Norman Ackroyd. – Nonci sono privilegiati o raccomandati: l'unico criterio che seguiamo é la qualitá dell'opera. La Royal Academy é un'istituzione profondamente democratica."

Ackroyd ammette di avere passato notti insonni a pensare a come appendere o collocare le centinaia di opere nel modo migliore, e dichiara che la cosa che lo ha reso piú felice é stato il mix di opere di artisti giovani e ultra-novantenni. "Uno dei quadri piú pieni di vita e di colore é di Albert Irvin, che ha giá compiuto 90 anni, - spiega. – La presenza di opere di cosí tanti artisti quasi centenari dimostra che l'arte é vita."

La prima sala é dominata da "Ombre", un'immensa scultura di acciaio di Anthony Caro, mentre al centro dell'ultima sala troneggia Kloris, una scultura di grandi dimensioni ma estremamente tattile dell'architetto Zaha Hadid. Un'altra scultura notevole é la scherzosa "Blame the tools" di Ron Arad, una Fiat 500 rivista e corretta, ma senza ruote.
Una sala é riservata al'arte dei ritratti, con opere di artisti famosi come Frank Auerbach, Alex Katz, Gary Hume e Tracey Emin accanto a opere di artisti sconosciuti. Due sale sono dedicate alle stampe, una all'architettura con schizzi, foto e plastici. Un'intera sala é dedicata a una serie di giganteschi e coloratissimi arazzi creati da Grayson Perry, membro dell'Accademia e artista decisamente eclettico. La serie, che si chiama "The Vanity of Small Differences", é ispirata a William Hogarth e come i quadri dell'artista del Settecento é una satira sullo snobismo e le classi sociali in Inghilterra.

L'opera piú spettacolare peró é fuori dalla mostra: si tratta di "Tsiatsia", che copre l'intera facciata della Royal Academy trasformando il celebre cortile settecentesco del palazzo. E' stata realizzata dall'artista nigeriano El Anatsui interamente con materiali di recupero: migliaia di tappi di bottiglia, tessuti insieme da fili di rame e di alluminio.
Le opere in mostra sono tutte in vendita, a prezzi che vanno dalle 150 sterline a diversi milioni di sterline, e il ricavato va a finanziare i corsi di insegnamento per gli studenti della Royal Academy.

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