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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2013 alle ore 16:58.

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Londra, da Sotheby's in mostra un millennio di capolavori

LONDRA - Un millennio di capolavori dell'arte mondiale per una mostra unica aperta solo per pochi giorni: per la prima volta Sotheby's Londra ha riunito le opere più mirabili di epoche, secoli e stili diversi che andranno all'asta nelle prossime settimane e ha aperto le porte della sede di Bond Street per chi vuole ammirarle.

Sono state selezionate le 80 più importanti opere tra le oltre 5mila che saranno battute all'asta tra giugno e luglio, una delle stagioni più importanti nel calendario della casa d'aste. Il titolo della mostra, "12-21", si riferisce al fatto che l'opera più antica è un avorio del Dodicesimo secolo, intagliato con la delicatezza del pizzo, mentre la più recente è del Ventunesimo (una grande foto del 2009 di Andreas Gursky che raffigura il Chicago Board of Trade).

Le opere in mostra sono valutate intorno ai 100 milioni di sterline, anche se visto l'andamento del mercato di recente è facile prevedere che molte saranno contese e supereranno le stime. Il prezzo finale di Palazzo Contarini di Claude Monet, ad esempio, olio dipinto dall'impressionista durante la sua prima visita a Venezia nel 1908, potrebbe salire rispetto alla stima iniziale che è tra i 15 e i 20 milioni di sterline.

Opere molto lontane tra loro nel tempo sono state affiancate e contrapposte per creare un dialogo attraverso i secoli e le generazioni, spiega Mario Tavella, vicepresidente di Sotheby's Europe e organizzatore della mostra: «Abbiamo deciso di fare una mostra orizzontale, mettendo arazzi del Cinquecento accanto all'arte contemporanea, tappeti del Seicento accanto a quadri Impressionisti. Accostamenti arditi che però funzionano: ogni opera esalta l'altra».

Ai due lati del drammatico Cristo in croce di El Greco, troviamo da una parte Concetto Spaziale di Lucio Fontana, del 1965, e dall'altra Achrome di Pietro Manzoni del 1958. Un paesaggio di Avignone di Claude-Joseph Vernet del 1757 è appeso accanto a Double East Yorkshire d David Hockney, del 1998. «Il filo conduttore è che sono entrambi paesaggi dell'infanzia dei due pittori, che però non ci hanno mai vissuto, quindi c'è un elemento comune di nostalgia» spiega Tavella.

È difficile scegliere tra opere di Francis Bacon e Pablo Picasso, Piet Mondrian e Gianbattista Tiepolo, Edgar Degas e Alexander Calder, René Magritte e Jean-Honoré Fragonard. Tavella però ha un oggetto preferito, che sarà battuto all'asta "Tesori" del 3 luglio a Londra. È un tavolo di marmo del Cinquecento, di dimensioni particolarmente grandi, realizzato utilizzando marmi rari dagli scavi romani antichi. È un gioiello di qualità museale - afferma -. Un capolavoro non raro ma unico e in perfette condizioni».

12-21: a Millennium of Masterworks,
7 -11 giugno 2013

Sotheby's, Londra

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