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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2013 alle ore 18:17.

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La Tuscia viterbese: vengono da qui i migliori vini del Lazio ?

La provincia di Viterbo è attualmente la zona più interessante dal punto di vista vitivinicolo del Lazio.

La Tuscia viterbese è il territorio a nord della regione, delimitato a sud dalla provincia di Roma, ad est dall'Umbria, a ovest dal Mar Tirreno ed a nord dalla Toscana. E' un territorio che vanta da millenni una tradizione vitivinicola: patria degli Etruschi, viticoltori essi stessi ed amanti del buon vino, mai assente ai loro leggendari banchetti, di cui spesso era il protagonista assoluto.

I Romani hanno continuato a coltivare la vite, coltivazione che non è mai stata interrotta: anche ora i produttori del territorio cercano sapientemente di coniugare la custodia di tradizioni secolari con l'innovazione, ottenendo buoni vini, talvolta addirittura eccellenti. Le condizioni climatiche particolari, la morfologia del territorio, estremamente variegata, dai terreni vulcanici ai suoli alluvionali, sono tutti fattori determinanti per la tipicità dei vini della Tuscia. Oggi conosceremo due cantine del territorio, diverse per impostazione ed idee, ma entrambe alla ricerca costante della qualità: Sergio Mottura e Paolo e Noemia d'Amico.

Sergio Mottura – Civitella d'Agliano (VT)

La tenuta Mottura appartiene alla famiglia di Sergio dal 1933.
Si tratta di 130 ettari di superficie, di cui 36 vitati, in un territorio che, seppur vicino a grandi città come Roma e Firenze, offre scenari di natura intatta, ricco di boschi e torrenti. Negli anni '60 Sergio, appena maggiorenne, ha iniziato ad occuparsi in modo specifico di vino: proprio in quegli anni l'azienda si è proposta sul mercato con le sue prime bottiglie. Sergio ama infatti raccontare di quando, studente a Cambridge, si presentò ai suoi compagni di corso con 2 cartoni del suo vino, preso a Londra nel ristorante dei cugini: la popolarità in collegio fu garantita!

Oggi l'azienda produce 120.000 bottiglie, con 12 etichette diverse. I vigneti impiantati sono principalmente quelli indigeni, lavorati nel rispetto dei dettami dell'agricoltura biologica. Non a caso il simbolo dell'azienda è l'istrice, animale che vive esclusivamente in luoghi dove viene rispettato l'equilibrio ecologico.

Tutta la famiglia è impiegata in azienda: oltre a Sergio che segue principalmente i vigneti, vi sono il figlio Giuseppe, responsabile della cantina ed in parte delle vendite, la figlia Francesca, anch'essa alle vendite e responsabile dell'imbottigliamento, e la moglie Alessandra, regina dell'agriturismo annesso alla cantina, dove è possibile gustare tutti i vini accompagnati da prelibatezze locali. Ho assaggiato il Poggio della Costa 2012

Poggio della Costa 2012 - Grechetto di Civitella d'Agliano IGT

Vino bianco ottenuto da uve Grechetto in purezza. Le 40.000 bottiglie prodotte hanno una gradazione del 13,5 %. Si vinifica con pressatura soffice e fermentazione a temperatura controllata. Matura in serbatoi di acciaio inox per sei mesi, per affinarsi almeno 2 mesi in bottiglia. E' un bianco adatto all'invecchiamento.

Nel bicchiere è di colore giallo paglierino, dai profumi ampi e pungenti, note floreali ma anche di frutti gialli. In bocca è avvolgente, di buona persistenza, invoglia ad un secondo bicchiere.

Prezzo in enoteca: 12-15 Euro

Paolo e Noemia d'Amico – Loc. Palombaro – Fraz. Vaiano – Castiglione in Teverina (VT)

Nel 1985 nasce l'azienda, sita in una splendida zona, nel cuore della Tuscia, al confine fra Toscana, Lazio ed Umbria. Paolo, discendente da una famiglia d'armatori, è appassionato da sempre di vini, così come Noemia, brasiliana d'origine portoghese.
I terreni sono d'origine vulcanica, ed i vigneti sono posti a circa 500 m sul livello del mare. La cantina, creata dall'architetto Luca Brasini, è scavata sotto le vigne, mantenendo la temperatura costante di 16°: l'ispirazione è venuta da una cantina d'origine etrusca esistente nella proprietà.

L'azienda ha iniziato a proporre le proprie bottiglie nel 1999, puntando prevalentemente a vitigni internazionali. Oggi gli ettari vitati sono 25, per una produzione annua di 150.000 bottiglie, ripartite su 8 etichette. Della conduzione dell' azienda si occupa in prima persona Noemia. Ho degustato uno dei loro chardonnay, il Calanchi.

Calanchi di Vaiano 2011 IGP

Vino bianco ottenuto al 100 % da Chardonnay, con gradazione pari al 14 %. Nel 2011 sono state prodotte 20.000 bottiglie. Vinificazione ed affinamento in acciaio, a cui seguono 2 mesi in bottiglia. Passando alla degustazione, il colore è giallo, intenso e luminoso. Al naso sono colpito dagli agrumi e dalla frutta bianca e gialla: è allo stesso tempo elegante e persistente. In bocca spiccano mineralità e sapidità: anche questo probabilmente è un bianco adatto all'invecchiamento.

Prezzo in enoteca: 12-13 Euro

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