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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2013 alle ore 12:26.

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Nella foto una scena de "La migliore offerta", di Giuseppe TornatoreNella foto una scena de "La migliore offerta", di Giuseppe Tornatore

Giuseppe Tornatore batte tutti: come da pronostici, «La migliore offerta» è stato premiato con il David di Donatello per il Miglior Film, superando la concorrenza di «Diaz» di Daniele Vicari e di «Viva la libertà» di Roberto Andò.
Dopo aver diviso la critica al momento dell'uscita in sala, la pellicola del regista siciliano, che bissa il successo ottenuto nel 2007 con «La sconosciuta», si è aggiudicata il riconoscimento più importante del nostro cinema.
Il film, che ha per protagonista Geoffrey Rush nei panni dell'esperto d'arte Virgil Oldman, ha trionfato in altre cinque categorie tra cui quelle per il Miglior Regista e per il Miglior Compositore, andato a Ennio Morricone, che ha alzato il nono David di Donatello della sua lunga e inimitabile carriera.
Nel campo degli attori, storico bis di Valerio Mastandrea che svetta sia come Miglior Attore Protagonista (per «Gli equilibristi» di Ivano De Matteo) sia come Miglior Non Protagonista (in «Viva la libertà» di Roberto Andò, film vincitore della statuetta per la Miglior Sceneggiatura); mentre tra le interpreti femminili sono state premiate Margherita Buy (Miglior Attrice Protagonista per «Viaggio sola» di Maria Sole Tognazzi) e Maya Sansa (Non Protagonista per «Bella addormentata» di Marco Bellocchio).

Tra le menzioni tecniche: David per la Miglior Canzone Originale a «Tutti i santi giorni» di Paolo Virzì, Miglior Fotografia e Miglior Trucco a «Reality», Miglior Montaggio e Migliori Effetti speciali a «Diaz».
Nella categoria per il Miglior Documentario ha vinto «Anija-La nave» di Roland Sejko, in quella per il Miglior Film Straniero «Django Unchained» di Quentin Tarantino mentre il titolo di Miglior Film dell'Unione Europea ha visto l'ennesimo trionfo di «Amour» dell'austriaco Michael Haneke, dopo la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2012 e il Premio Oscar di categoria.
Pienamente meritato il titolo di Miglior Regista Esordiente a Leonardo Di Costanzo per il suo toccante «L'intervallo», presentato nella sezione Orizzonti dell'ultima Mostra di Venezia. Non manca anche il classico Premio alla Carriera, a onorare lo sceneggiatore Vincenzo Cerami.
In conclusione, da segnalare i sempre evidenti difetti di una cerimonia, ricca di strafalcioni e di pause imbarazzanti, che viaggia su ritmi troppo lenti per intrattenere come vorrebbe e per omaggiare adeguatamente il cinema italiano.

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