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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2013 alle ore 14:08.

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Hitchcock, il maestro del brivido in mostra a Milano - Foto

Il maestro del brivido in scena a Milano: dal 21 giugno al 22 settembre è in programma a Palazzo Reale, la mostra «Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures», un'esposizione dedicata al grande regista inglese che, con i suoi oltre cinquanta film, ha terrorizzato intere generazioni di spettatori.

Ancora oggi, a più di trent'anni dalla morte (ci ha lasciato all'età di ottant'anni, nell'aprile del 1980), la sua straordinaria abilità registica appare ineguagliata: il pionieristico uso del montaggio e della macchina da presa, le trame avvincenti e la costruzione della suspense l'hanno reso una delle figure più importanti dell'intera storia del cinema.

L'obiettivo dell'esposizione (che si concentra sul "periodo americano" dell'autore, dal 1940 in avanti) è quello di indagare quali segreti si nascondano dietro le sue capacità: come sia riuscito, nel corso degli anni, a tenere tantissimi spettatori col fiato sospeso nella doccia di un motel, affacciati su un cortile a spiare i vicini oppure scappando da uno stormo di uccelli impazziti.

La mostra presenta settanta fotografie e contenuti speciali provenienti dagli archivi della Universal che, per preservare la qualità di queste opere, ha inoltre restaurato quattordici pellicole originali firmate da Hitchcock.

Diversi approfondimenti video (realizzati dal critico Gianni Canova) accompagneranno il visitatore nel "dietro le quinte" dei principali titoli del mago della suspense: a partire da «Psycho» (1960), il suo film più controverso e innovativo, la cui lavorazione è stata tutt'altro che semplice, come raccontato anche nel recente «Hitchcock» di Sasha Gervasi in cui viene sottolineato il ruolo fondamentale di Alma Reville, la moglie del regista.

Il visitatore della mostra è esplicitamente chiamato a immedesimarsi, stanza dopo stanza, con i protagonisti dei prodotti hitchcockiani: si potrà rivivere l'esperienza voyeuristica di Jeff (James Stewart) ne «La finestra sul cortile» (1954) o l'ambiguità de «La donna che visse due volte» (1958), film che è da poco salito in testa alla classifica dei migliori titoli della storia della settima arte secondo la prestigiosa rivista «Sight & Sound».

Una sala del percorso è, inoltre, interamente dedicata a «Gli uccelli» (1963), di cui si celebra quest'anno il 50° anniversario: una pellicola che richiese quasi tre anni di lavorazione a causa della sua complessità tecnica.

Sebbene Hitchcock conferisca molta importanza al silenzio e ai rumori, alcune delle sue sequenze più note non avrebbero avuto lo stesso impatto senza il valore aggiunto delle colonne sonore: in una sala sarà possibile ascoltare le musiche dei suoi lungometraggi, in primis le partiture del fidato Bernard Herrmann, compositore statunitense tra i più apprezzati del secolo scorso.

Infine, da segnalare che lungo il percorso sarà presente un divertente montaggio con tutte le celebri apparizioni fatte da Hitchcock nei suoi film: si racconta che col passare degli anni, il pubblico iniziò ad attenderli con sempre più impazienza e, per evitare che gli spettatori si distraessero troppo durante la visione, Hitchcock decise di inserirli nei primissimi minuti delle pellicole.

Un ennesimo gioco ironico di un autore che amava dire che «Il cinema è la vita con le parti noiose tagliate», capace di far convivere armoniosamente umorismo e tensione. Tanto nelle sue pellicole quanto nella vita privata.

Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures
Palazzo Reale, Milano
21 giugno-22 settembre 2013

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