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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2013 alle ore 12:46.

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Il ritratto, oltre l'aspetto esteriore - Foto

Con lo pseudonimo di Nadar, Gaspard-Félix Tournachon (1820-1910) è stato un grande ritrattista. All'alba della fotografia, una dozzina di anni dopo la sua invenzione (1839), prima nello studio in rue Saint-Lazare (1853-1860, il periodo migliore) e poi in quello più imponente al 35 di boulevard des Capucines, a Parigi, si è imposto come straordinario ritrattista, forse il più grande della Storia, capace di interpretare non soltanto le fisionomie dei propri soggetti, ma di restituirne lo spirito e l'interiorità. Oltre alla professione quotidiana, svolta con e per l'alta borghesia del tempo, Nadar deve la sua fama storica sia alla indiscutibile raffinatezza di autore particolarmente sensibile alla colta raffigurazione fotografia, sia allo spessore culturale dei suoi soggetti.

Tutto il mondo che ha animato la vita parigina della seconda metà dell'Ottocento, influenzando la cultura e la società internazionale, è passato per la sua sala di posa. La galleria di personaggi è assolutamente unica; qualche nome: Victor Hugo, Jacques Offenbach, George Sand, Sarah Bernhardt, Edouard Manet, Michail Aleksandrovič Bakunin, Théophile Gautier, Alexandre Dumas padre e figlio, Gustave Doré, Gioacchino Rossini, Charles Baudelaire, Pëtr Alkseevič Kropotkin, Henri Murger, Giuseppe Verdi.

Ora, Atelier Nadar, alla galleria milanese Ca' di Fra', fino al ventisei luglio, presenta una ampia selezione di questi ritratti, che rivelano il garbo e la raffinatezza di un'epoca pionieristica, ma già matura, già avviata lungo la strada di un autentico linguaggio espressivo autonomo.

Protagonista della scena culturale parigina di metà Ottocento, capitale del mondo (!), Nadar fu anche critico teatrale, illustratore e raffinato sperimentatore: della luce artificiale, prima nei sotterranei e nelle catacombe di Parigi, poi in sala di posa; quindi, della fotografia dall'alto, dal pallone aerostatico, una delle sue grandi passioni. Ancora, va annotato che la prima mostra degli Impressionisti, esclusi dal Salon, si è tenuta nel suo studio di boulevard des Capucines, il 15 aprile 1874. Ma non si deve pensare ad alcun rapporto estetico tra le sue fotografie e le opere degli Impressionisti. Non concordano né i tempi (negli anni 1853-1860 di massimo splendore della fotografia di Nadar, l'Impressionismo non era neppure nell'aria), né le visioni: Nadar è completamente estraneo all'osservazione della vita, figuriamoci alla sua raffigurazione.

Atelier Nadar. Ca' di Fra', via Farini 2, 2059 Milano. Fino al 26 luglio; lunedì-venerdì, 10,00-13,00 - 15,00-19,00.

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