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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2013 alle ore 16:08.

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Antigone cuore pulsante della Festa del Teatro di San Miniato - Foto

Incastonato, al chiaro di luna tra cielo e terra in uno scenario naturale di rara bellezza, il prato di Piazza Del Duomo a S. Miniato, un impianto scenico di grande rigore stilistico dominato da una torretta porta di confine tra vita e morte, avvia a sipario aperto l'inquietante parabola tragica di un'Antigone speculare che vaga con l'intelligenza del cuore, sigillo del titolo scelto per l'anteprima assoluta della LXVII Festa del Teatro di San Miniato: " L'Ombra di Antigone". Un itinerario originale e inedito per la vibrante discesa agli inferi dell'indomita e oltraggiata figlia di Edipo e Giocasta, immerso in un universo mentale che scorre fluviale tra ricordi e coscienza, assemblato con regia raffinata e profonda, per questo non facile allestimento, da Roberto Guicciardini. Lo spettacolo nasce dal sodalizio tra il Teatro Savio di Palermo e la Fondazione Istituto Dramma Popolare, impegnati in una scommessa non da poco, nel mettere in scena la molteplicità del Mito, attingendo per costruire il colto assetto drammaturgico dal testo Sofocleo e da "La tomba di Antigone" della filosofa andalusa Mària Zambrano. Ne scaturisce un lungo canto doloroso e umanissimo, con un necessario ritmo poetico e interno che non prevarica, anzi amplifica l'affascinante testo, restituendo in una pioggia di lancinanti metafore un'Antigone al cubo nella crisi generale della coscienza contemporanea.

La luce è uno spiraglio fioco che trafigge una finestrella, nel mondo sospeso della protagonista, tutto è avvolto in una penombra mistica, non ci sono eccessi, nel pellegrinaggio a due voci di Antigone. Si alternano in scena sdoppiando e completando il personaggio, quella di Sofocle dissidente ed eroica, corpo e voce dell'intensa Leda Negroni, che racconta la sua via crucis umana fino alla condanna, per aver osato dare sepoltura al corpo straziato dai cani e avvoltoi del fratello Polinice, e l'altra che continua a vivere sepolta viva, squadernando il suo delirio dopo l'apparente morte, adolescente fremente e follemente piena d'amore. Umiliata e inchiodata nel mondo delle ombre sfodera la potente verità della sua non rassegnazione, affidata alla moderna recitazione, a tratti quasi una Winnie beckettiana, della giovane e talentuosa Alice Spisa.

In questa ballata remota si materializzano gli ospiti della mente di Antigone, schegge fondanti della sua apocalisse esistenziale, fantasmi di una sfilata funerea in cerca di risposte: Ismene e Anna la nutrice di Silvia Nati, Eteocle di Antonio Silvia, Polinice di Mattia Mariani, Emone di Antonio Sposito, Creonte di Lombardo Fornara, lo struggente Edipo del grande Bob Marchese, seguiti dallo sguardo dell'inossidabile Fiorenza Brogi nel ruolo della Testimone.

LXVII Festa del Teatro di San Miniato " L'Ombra di Antigone" liberamente tratto da " La tomba di Antigone" di Mària Zambrano. Traduzione Carlo Ferrucci. Drammaturgia e regia di Roberto Guicciardini. Scene di Daniele Spisa. Costumi Massimo Poli. Musiche di Dario Arcidiacono. Luci di Ciccio La Monica. Interpreti: Fiorenza Brogi, Lombardo Fornara, Bob Marchese, Mattia Mariani, Silvia Nati, Leda Negroni, Antonio Silvia, Alice Spisa, Antonio Sposito. Realizzazione CGS Teatro Savio di Palermo- Fondazione Istituto Dramma Popolare. Foto di scena Massimo Agus In scena fino al 24 luglio. Piazza del Duomo- San Miniato (PI) e al Teatro Savio di Palermo stagione 2013/14.

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