Da «Satisfaction» a «Starfucker». Mick Jagger: 70 (anni) x 10 (canzoni)
Qualsiasi opera di un uomo, secondo il caustico intellettuale vittoriano Samuel Butler, è sempre un suo ritratto. Nel caso di Mick Jagger le canzoni parlano molto di più di una biografia pur ricca di imprese storiche e incontri epocali. Per festeggiarne il settantesimo compleanno, ripercorriamo le gesta del front man dei Rolling Stones attraverso dieci brani che hanno contribuito a costruirne il mito. Espliciti e senza compromessi, come piace a lui.
di Francesco Prisco
6. Brown Sugar

Quali erano i principali tabù dell'uomo comune occidentale all'inizio degli anni Settanta? Perversioni sessuali (come sadomasochismo e rapporti con minori) e droghe pesanti. «Brown Sugar», pezzo apripista di «Sticky Fingers» - disco che nel 1971 inaugura un nuovo corso per gli Stones – propone un originale distillato di tutta questa materia incandescente. Il testo, tra le maggiori prove liriche di Jagger, prevede molteplici letture. La prima è figurata: il «brown sugar» è una variante dell'eroina di cui i Glimmer Twins all'epoca facevano un utilizzo piuttosto disinvolto. La seconda è più letterale: le strofe del brano propongono un incredibile assortimento di schiave nere che sospirano per le frustate di mezzanotte e padrone di casa che si intrattengono con ragazzi sedicenni. Ce n'era insomma quanto bastava per scandalizzare un pianeta.
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