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Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2013 alle ore 19:11.

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Addio a Elmore Leonard, maestro al di là degli schemi - Le 10 regole d'oro del «re del giallo» per scrivere bene

Era un maestro: non c'è alcun dubbio. E se anche, in Italia, non godeva di quella fama che, invece, in America gli guadagnava migliaia di lettori e ammiratori illustri (tra cui Quentin Tarantino), Elmor Leonard, morto ieri nella sua abitazione di Detroit, all'età di 87 anni, è stato uno dei pochi scrittori di genere capaci di superare le convenzioni e, anzi, di screditare qualunque critico volesse rinchiuderlo dentro schemi prefissi. Intendiamoci. Non che non sapesse o non rispettasse le regole dei generi (noir o gialli, come volete). Solo che, rispettandole, era capace di superarle. Per questo era un maestro.

"Dutch", come lo chiamavano fin da giovane, era stato colpito a fine luglio da un ictus che non lasciava molto spazio alla speranza. La sua parabola di scrittore è stata simile a quella di molti altri, soprattutto autori americani, che hanno incrociato, nella loro fertile attività, il cinema. Elmore Leonard, infatti, è stato ispiratore di molti successi di Hollywood, tanto da diventare anche sceneggiatore e produttore. Imbattibile nei dialoghi, sono suoi i soggetti che diedero poi vita a film come Get Shorty, Quel treno per Yuma, e appunto Jackie Brown, girato da Tarantino.

Di educazione cattolica (singolari tematiche religiose saranno da lui affrontate in alcuni romanzi come Imbroglio e Il tocco), si era laureato in filosofia. Era irresistibilmente attratto dall'America più povera e dimenticata, dai derelitti, dai farabutti, dai killer. «Mi interessa chi non ha un lavoro e per sbarcare il lunario fa qualcosa d'altro nella vita» aveva dichiarato una volta.

«Elmore Leonard è un attentissimo osservatore della società che lo circonda e del suo paesaggio mediatico» ha scritto Wu Ming 1, traduttore e ammiratore dello scrittore nella prefazione a quelli che molti pensano sia il capolavoro di Leonard, Tishomingo Blues. «A quasi ottant'anni d'età continua a inserire nei suoi romanzi – continuava Wu Ming nel 2003 - (praticamente in tempo reale) i cambiamenti dovuti all'arrivo delle nuove mafie, gli scandali politici, il gossip più aggiornato, la più recente ondata di revival culturale, i vecchi e nuovi luoghi comuni dei reazionari a stelle e strisce, la demenza dell'imperialismo, le pagine nere della guerra contro Cuba, dell'invasione di Santo Domingo e Grenada, dell'appoggio ai contras nicaraguensi... Tutto ciò rende ogni suo libro inconfondibilmente contemporaneo, eppure mai datato, anche leggendolo a quindici o vent'anni dalla prima edizione».

Leonard ha avuto tre mogli, cinque figli, nove nipoti. Negli ultimi anni, occhialini e barbetta appariva come un vero gentiluomo del Sud (era nato a New Orleans). Laura Grimaldi, signora del giallo italiano, collaboratrice del Domenicale del Sole 24 Ore, che lo conobbe bene, ne lodava «l'accento morbido, i modi cortesi, la languida pigrizia - solo apparente - che sembra evocare una poltrona a dondolo sotto un portico ombreggiato da una quercia. In realtà, quando non è in viaggio possiede una metodicità nordica: sveglia alle sette; due ore di appunti o di verifica delle ricerche effettuate dai neolaureati che regolarmente manda in avanscoperta, con dettagliate istruzioni, nei luoghi in cui ambienterà le sue storie e che poi visiterà personalmente; sei ore di scrittura (dapprima a mano e poi a macchina, mai su computer)».

Era tornato spesso sul concetto di scrittura, pubblicando anche delle famose regole (le vedete a parte) che diventarono un succoso libretto dopo la prima pubblicazione sul New York Times. Una volta per tutte aveva espresso il suo concetto fondamentale: «intendo intrattenere, non insegnare, non predicare».

Lo aveva perseguito tenacemente in oltre 40 romanzi e racconti. Se ne dovessimo scegliere uno, forse indicheremmo proprio Tishomingo. Non a caso un blues, non a caso un libro di perdenti e derelitti, riscattati dalla letteratura.
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Di Elmore Leonard Einaudi Stile libero sta pubblicando da tempo, con successo costante, l'intera produzione, con opere quali Tishomingo Blues («Stile libero Big», 2003), Il grande salto («Stile libero Noir», 2004), Mr Paradise («Stile libero Big», 2005), Cat Chaser («Stile libero Noir», 2005), Quando le donne aprono le danze («Stile libero Noir», 2006), Hot Kid («Stile libero Big», 2006), Freaky Deaky («Stile libero Noir», 2007), Killshot («Stile libero Noir», 2009), Su nella stanza di Honey («Stile libero Noir», 2009), la raccolta Tutti i racconti western («Stile libero Noir», 2008), Road dogs («Stile libero Noir», 2010), Out of Sight («Stile libero Noir», 2010), Lo sconosciuto n. 89 («Stile libero Noir», 2010), Gibuti («Stile libero Big», 2012) e Raylan («Stile libero Big», 2013).

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