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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2013 alle ore 17:09.

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Da «Gravity» al ritorno di Ettore Scola: i 10 film più attesi della Mostra di Venezia 2013 - Foto

Venti film in competizione e oltre cinquanta fuori concorso e nelle sezioni collaterali: la Mostra di Venezia 2013 (in programma dal 28 agosto al 7 settembre) offre un programma ricco di pellicole particolarmente attese, realizzate da alcune delle firme più prestigiose del cinema contemporaneo o da talentuosi registi emergenti.
Per provare a mettere ordine tra i tanti titoli in cartellone, ecco i dieci film imprescindibili in arrivo in laguna:

«Gravity» di Alfonso Cuarón – Sandra Bullock e George Clooney dispersi nello spazio: la pellicola fantascientifica di Alfonso Cuarón, scelta per inaugurare la settantesima edizione della Mostra, è pronta a entusiasmare appassionati del genere e non solo. Sette anni dopo «I figli degli uomini», il regista messicano torna in laguna e si prepara a mostrare nuovamente il suo talento, grazie a prodigiosi piani sequenza e a una straordinaria maestria tecnica.

«The Zero Theorem» di Terry Gilliam – Un futuro distopico in cui la popolazione è costantemente controllata da videocamere: un hacker, interpretato da Christoph Waltz, cercherà di capire il significato dell'esistenza umana. Dall'eclettico e geniale Terry Gilliam (autore de «L'esercito delle 12 scimmie» e di «Paura e delirio a Las Vegas») ci si può aspettare di tutto ma i suoi tanti fan si augurano di trovarsi di fronte un nuovo «Brazil», cult dai toni orwelliani diretto dal regista nel 1985.

«Moebius» di Kim Ki-duk – Lo scorso anno il sudcoreano Kim Ki-duk vinse il Leone d'Oro con «Pietà». In questa edizione il suo nuovo lavoro, «Moebius», deve accontentarsi del fuori concorso: annunciato come uno dei titoli scandalo della kermesse, il film è ricco di scene di nudo e d'incesto che hanno causato divieti e censure in patria. Potrebbe essere l'opera più controversa ed estrema di uno dei più grandi autori contemporanei: semplicemente imperdibile.

«Philomena» di Stephen Frears – Negli ultimi tempi Stephen Frears sembra aver perso l'ispirazione di un tempo e «Philomena» potrebbe essere il film giusto per riportarlo sulla retta via: ispirata a un libro di Martin Sixsmith, la pellicola racconta la vera storia di una donna irlandese costretta in giovane età ad abbandonare suo figlio. Diverso tempo dopo deciderà di ritrovarlo. Nei panni della protagonista, Judi Dench è in prima fila tra le favorite alla conquista della Coppa Volpi.

«L'intrepido» di Gianni Amelio – La crisi economica secondo Gianni Amelio: l'autore sceglie di raccontare la situazione italiana odierna, tramite la figura di un disoccupato che, pur di guadagnare qualcosa, rimpiazza per qualche ora le persone costrette ad assentarsi dal proprio posto di lavoro. Al centro della scena Antonio Albanese che avrà come unica co-protagonista la città di Milano.

«The Wind Rises» di Hayao Miyazaki – Cinque anni dopo «Ponyo sulla scogliera», il maestro giapponese torna al Lido con la sua ultima fatica: «The Wind Rises», sorta di biopic animato sull'ingegnere aeronautico che ha progettato i caccia utilizzati dai kamikaze durante la seconda guerra mondiale. La trama ha suscitato polemiche ma il tocco poetico di Hayao Miyazaki non è in discussione.

«Child of God» di James Franco – Dopo aver adattato William Faulkner con «As I Lay Dying», visto all'ultimo Festival di Cannes, James Franco ci riprova ispirandosi a uno dei più importanti romanzi di Cormac McCarthy. Nel ruolo dello psicopatico Lester Ballard troviamo il poco conosciuto Scott Haze, possibile sorpresa delle giornate veneziane.

«Why Don't You Play in Hell?» di Sion Sono – La perla assoluta della sezione Orizzonti è indubbiamente il nuovo film di Sion Sono che, dopo le parentesi sociali dedicate al Giappone del post-Fukushima, sembra essere tornato ai suoi temi prediletti. Presentato come una sorta di nuovo «Kill Bill», «Why Don't You Play In Hell?» è incentrato sul rapporto tra due uomini che si odiano ferocemente. La narrazione prevede colpi di scena e una buona dose di humour nero.

«Tom à la ferme» di Xavier Dolan – Secondo molti potrebbe essere il vero favorito alla conquista del Leone d'Oro 2013: «Tom à la ferme» è il quarto lungometraggio del prodigioso Xavier Dolan, ventiquattrenne canadese con un talento fuori dal comune. Il film è un thriller psicologico in cui un giovane agente pubblicitario viaggia verso un centro rurale del Québec per partecipare al funerale del suo compagno: una volta arrivato scopre che nessuno conosce il suo nome né tantomeno la natura della sua relazione con il defunto. A ispirare la pellicola, l'omonimo testo teatrale di Michel-Marc Bouchard.

«Che strano chiamarsi Federico» di Ettore Scola – Scola racconta Fellini: insieme a «L'intrepido», il film italiano più atteso della settantesima edizione della Mostra di Venezia è indubbiamente «Che strano chiamarsi Federico». Nel ventennale della morte del grande autore riminese, un imperdibile ricordo della sua vita e della sua opera realizzato da un altro dei grandi protagonisti della storia del cinema italiano.

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