Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2013 alle ore 11:23.
La notizia suggerita da Americanah (Knopf, in Italia lo pubblica Einaudi nel 2014), terzo romanzo della talentuosa autrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, è che l'America può anche non bastare. Che può essere abbandonata, avviando il volontario esilio di ritorno. Se poi questa scelta riguarda una giovane, brillante donna nera, inserita nella società statunitense d'inizio terzo millennio ma dubbiosa quanto alle autentiche opportunità che il Grande Paese le concede, l'affare si complica. L'agognato ritorno alla Madre Africa si spoglia del mito. Molti stereotipi vanno a farsi benedire. E questo sparigliare, ovviamente, accende il ragionamento.
L'eroina di Americanah è Ifemelu, una giovane nata in Nigeria ed emigrata negli States per studiare a Princeton. Le cose non le sono andate male, perché è un tipo in gamba, dotata di spirito d'osservazione e finezza di giudizio. Negli ultimi tempi s'è fatta una reputazione compilando il blog Raceteenth, il cui sottotitolo è «Varie osservazioni sui Neri Americani (precedentemente identificati come Negri) da parte di una nera non-americana», nel quale mette in piazza i tabù di cui è cosparsa l'apparente normalità dei rapporti interrazziali. Due argomenti che le stanno assai a cuore sono l'adorante sudditanza degli afroamericani verso il loro continente, vissuto come essenza psichica e divina, ma poi anche la fissazione delle donne nere per le acconciature complicate e per gli infiniti trattamenti a cui si sottopongono per ostentare treccine uniche (la sobria etica pilifera ostentata dalla famiglia Obama qui appare lontana anni luce).
NELLA TESTA DI IFEMELU
La divertente irriverenza dei post di Ifemelu le procura un'offerta di lavoro da una grande rivista. Tutto sembrerebbe andarle per il meglio, dal momento che la sua vita privata è arricchita dalla relazione con un uomo che l'adora, l'afroamericano Blaine, professore di Yale. Ma Ifemelu si sente incompleta, irrequieta. Percepisce che quello non è più il suo posto. Che deve rifare la strada all'indietro. Tornare a casa, ad annusare odori ed emozioni. E a riavvicinare la vecchia fiamma giovanile, Obinze, colui che l'aveva ribattezzata "Soffitto" perché, quando stava con lei, gli sembrava di fluttuare nell'aria. Nella testa di Ifemelu, dunque, lo scontro delle identità e delle appartenenze ha avuto un vincitore, che però non è quello razionalmente prevedibile.
CROLLI DI FORMAZIONE
Americanah è un romanzo di maturazione in tre atti, con una raffica di flashback: alle ubbie d'oltreoceano di Ifemelu, s'alterna il fotoromanzesco riaffiorare della sua giovanile love story con Obinze e il suo clash con le ambizioni dei coetanei nigeriani, tutti presi a rielaborare a modo loro la cultura americana. Ma la passione tra Ifemelu e Obinze è incastonata di sogni che possono realizzarsi solo lontano dalla loro confortevole vita da studenti in Nigeria.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink

CAMILLO - Cose che non resteranno Il blog di Cristian Rocca
11/10/2014
Pillole di Gommalacca / Perfume Genius
11/10/2014