Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2013 alle ore 17:12.

Jonathan Biss il giovane virtuoso che insegna Beethoven (online) a 32mila studenti

Jonathan Biss, il 33enne dell'Indiana che incanta il mondo con il suo piano, è abituato alle platee sterminate. Ma quella che lo aspetta ora, per un corso online su Beethoven, è più estesa del previsto: 32mila persone. Una classe virtuale, con tastiera sotto le dita e schermo sintonizzato, che pareggia la popolazione residente di Gubbio o Castelfranco Veneto. Come se una città intera si fermasse, collegasse gli auricolari al pc e seguisse i sussulti morbidi dell'esecuzione di "professor Biss" sull'altra sponda dell'oceano.

Biss pronosticava un migliaio di iscrizioni. I nominativi registrati dopo la lezione inaugurale moltiplicano per 30 le stime più rosee, sue e del conservatorio che gli ha chiesto di spiegare "il gran Ludwig" a un pubblico di vasta scala. Il corso, un ciclo di cinque incontri, è frutto dalla partnership tra il prestigiosissimo Curtis Institute of Music di Philadelphia e Coursera, testa di ponte californiana del fenomeno dei Mooc: i Massive Online Open Courses, programmi di e-learning che si espandono dalle tecniche argomentative alle strategie commerciali. Dal 2012 ad oggi, Coursera ha sfiorato i 3 milioni di utenti e avviato rapporti con 16 istituti, dal Messico a Hong Kong.

È la prima volta che la piattaforma educativa fondata da professori della Stanford University si apre ai pentagrammi di un conservatorio. Il risultato ha lasciato «esterefatto» Biss, incalzato dai luoghi comuni sulla musica classica a uso esclusivo delle generazioni più attempate: «Come musicista classico, mi ripetono sempre che siamo una minoranza e che il nostro pubblico si fa sempre più anziano e ridotto - ha osservato in un'intervista -. Te lo dicono così di frequente che finisci per crederci».

E invece. L'età media non è nota, ma il totale degli allievi è tutto fuorché minoritario. Soprattutto se rapportato a un corso di buon livello: Biss sta girando il mondo con il suo coda, e sulla lunghezza del decennio avrà archiviato la registrazione delle 32 sonate di Beethoven. La classe online che ascolterà e si eserciterà sui suoi interventi è pari a sette volte tanto le iscrizioni "fisiche" cumulate dal Curtis in quasi un secolo di storia. E si scontra, pacificamente, con la selezione rigorissima dell'istituto: 165 allievi l'anno. Un terzo di quelli che sopravvivono alla trafila di Princeton. Il college più esclusivo degli States, con una lista di ex alumni eccellenti che si fa fatica a sfogliare con distrazione.

Resistenze sulla "massificazione" di un repertorio importante? Al contrario. Biss, che alla Curtis si è diplomato, promuove a chiare lettere la svolta tecnologica della sua scuola di formazione: «Come musicista, la mia più grande gioia quando suono, rielaboro, insegno o, semplicemente, ascolto è condividere la musica - commentava ancora prima dell'exploit -. Ora, grazie a Coursera, ho l'opportunità di connettermi con studenti e appassionati di musica su una scala che non avrei mai immaginato possibile. Come tengo all'interazione uno ad uno che coltivo con i miei studenti tra le mura della Curtis, così trovo questa esperienza con gente da tutto il mondo straordinariamente emozionante». Quello di Biss non è l'unico corso online avviato dalla Curtis. In ottobre due docenti di rilievo come Jonathan Coopersmith e David Ludwig si collegheranno alle aule digitali per una "Storia della musica occidentale attraverso le performance". La musica non si spegne. E infilando un paio di auricolari, si può seguire Jonathan Biss tra 88 tasti e migliaia di chilometri.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi