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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2013 alle ore 15:37.

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A Londra va in scena l'arte degli anni '60 - Foto

LONDRA - La Londra degli anni Sessanta era la celebre "swinging London", una fucina di idee, un'esplosione di creativitá e di colore nella musica, nella moda e anche nell'arte. Una nuova mostra dedicata agli artisti britannici di quegli anni é un ritorno a un'epoca in cui sperimentare era un obbligo. John Kasmin, il gallerista di punta di quegli anni, l'esperto di arte che 50 anni fa aveva scoperto David Hockney, ha organizzato per Sotheby's la mostra "The new situation: Art in London in the Sixties".

Dall'arte Pop all'Optical, dal minimalismo all'astrattismo, erano anni di tendenze diverse e innovazione continua. "Negli anni Sessanta c'era un grande ottimismo nel mondo dell'arte e un grande entusiasmo, - ricorda Kasmin. – Eravamo nemici giurati del cosiddetto ‘buon gusto', per noi l'arte doveva essere una sfida costante, non un bell'oggetto da mettere sopra il camino." Kasmin ha scelto opere di artisti che poi sono diventati celebri a livello globale, come Hockney, Bridget Riley e Anthony Caro, ma anche quadri e sculture di artisti allora promettenti che peró non hanno poi raggiunto la fama sperata. L'obiettivo é quello di fare un vero tuffo nel passato per immergersi nell'atmosfera dell'epoca.

Hockney é presente con il suo quadro "Kas and Jane" del 1965, un ritratto di Kasmin con la moglie, e con "Wilshire Boulevard" del 1964, accanto a opere di artisti diventati famosi come Gillian Ayres, Howard Hodgkin, Allen Jones e Patrick Caulfield (a cui la Tate quest'estate dedica una grande retrospettiva). Ci sono peró anche i quadri architettonici di Robyn Denny, che nei primi anni Sessanta era una stella nascente, aveva rappresentato la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia del 1966 e aveva poi avuto una mostra personale alla Tate, ma da allora é finito nel dimenticatoio. Ci sono le inimitabili sculture di metallo colorato di Anthony Caro, e le riconoscibilissime creazioni di Eduardo Paolozzi, ma anche le bellissime opere in metallo ondulato di David Annesley, uno scultore innovativo ma che non ha trovato il successo che meritava. E ci sono opere che gridano ‘anni Sessanta', come il ritratto di Brigitte Bardot di Gerald Laing del 1963 o "Babe Rainbow", la ragazza hippy arcobaleno di Peter Blake, del 1967.

Nel 1963 Kasmin aveva aperto al n.118 di New Bond Street, proprio di fronte a Sotheby's, una galleria d'arte contemporanea minimalista, il primo ‘cubo bianco' di Londra, progettato per dare la maggiore luce e il migliore spazio possibile alle opere dei nuovi artisti. Nello stesso anno aveva lanciato Hockney con la sua prima mostra da solo, dando poi spazio a Caro, Riley e numerosi altri pittori e scultori. Oggi, cinquant'anni dopo, la mostra di Sotheby's dimostra che Kasmin ha ancora "l'occhio" giusto.

The New Situation: Art in London in the Sixties
4-11 settembre 2013
Sotheby's, Londra

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