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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2013 alle ore 15:20.

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A San Pietro a spasso con Stendhal

Nella Basilica, di fronte alla Confessione (il luogo, qualche metro sotto il livello dell'altare papale, dove San Pietro confessò la sua fede e dove fu sepolto) si trovava fino a qualche anno fa un'altra opera del Canova. La statua, raffigurante Pio VI inginocchiato in preghiera, era concepita per essere vista dall'alto, un'immagine chiara e molto commovente. Dopo lunghi anni di pontificato Pio VI, un uomo a cui i cultori dell'arte dovranno sempre essere grati (fu lui, ad esempio, a realizzare il Museo Pio-Clementino) venne espulso dagli Stati della Chiesa e costretto all'esilio in Francia dove morì nel 1799. Ora, duecento anni dopo la morte, anche l'effige del Papa è stata esiliata nelle Grotte Vaticane dove risulta fuori proporzione.

Stendhal si sofferma a lungo sui mosaici che decorano l'intera Basilica, dove non esistono quadri dipinti ma solo quadri di pietra. La decisione si deve a Papa Barberini che voleva evitare che l'umidità del luogo danneggiasse le tele dei grandi maestri. Se fra Sette e Novecento erano legione ad ammirare i quadri di mosaico, miracoli tecnici per cui Roma divenne famosa, sono oggi in pochi a guardarli. Stendhal ricorda il nome di Pietro Paolo Cristofari, il maggiore artefice dello Studio Vaticano del Mosaico, manifattura appositamente creata per la Basilica, e coglie l'occasione per parlare di Guido Reni di cui non ci sono dipinti a San Pietro ma esiste una copia musiva del San Michele che atterra il demonio. È uno dei quadri più celebri del Seicento: Stendhal ne parla con perspicacia notando come l'Apelle clericale, Guido, avesse studiato con attenzione la statuaria classica alla ricerca di un compromesso ideale fra l'antichità e il suo secolo: la strada è la stessa seguita dal Bernini nell'Apollo e Dafne della Galleria Borghese.

Come si è visto non tutto piaceva a Stendhal, persino a San Pietro. Le parole destinate alla Cappella del Battistero sono severe: era impressionato dalla superba vasca in porfido che fungeva da fonte, dopo essere stata sarcofago di un imperatore, ma trovava ridicolo il coperchio in bronzo disegnato da Carlo Fontana (ed eseguito dal fonditore Giovanni Giardini da Forlì alla fine del Seicento). Non riuscì a vedere in sito, almeno così scrive, la tomba che il Cardinale Consalvi fece erigere a Pio VII, morto povero nel 1823. Consalvi commissionò l'opera al migliore scultore dopo la morte del Canova, il danese Alberto Thorwaldsen. Stendhal comunque andò nello studio dell'artista in Piazza Barberini e descrisse le figure principali: il pontefice, seduto e benedicente, fra due Virtù; egli avrebbe preferito che il Papa fosse raffigurato in piedi, quasi in atto di condanna a Napoleone che l'aveva portato prigioniero in Francia. Forse il nostro scrittore rammentava senza dirlo un famoso dipinto di David, Le Sacre, in cui invece Napoleone, stante, incorona sé stesso dinanzi al mite Pio VII seduto in cattedra rassegnato.

Non sempre i papi sono ricordati dai posteri per il senso di pietas come accade con Pio XII, ma è il Papa della mia infanzia, un Papa Universale di cui mi erano note le immagini: la sola volta in cui lo vidi sedeva sulla sedia gestatoria lungo la navata della Basilica, fra flabelli, in pompa magna, coronato dal triregno, con le luci che via via si accendevano al suo passaggio. Benediva dall'alto e il suo gesto sembrava remoto, dettato da un ordine non mortale. La sua strana tomba, opera dello scultore Francesco Messina, del 1963, riesce a ricordare la gestualità di quell'uomo segreto che pur vivendo in pubblico resta per alcuni misterioso e per molti incomprensibile.
È l'ora del congedo: verso l'uscita, a sinistra, mi fermerò nella Cappella della Pietà dove si custodisce il tesoro più amato di San Pietro, la Vergine col Cristo morto, la Pietà di Michelangelo. Le parole di Stendhal sulla Madonna ci accompagnano e ci aiutano a capire la tragica rassegnazione di quell'opera sublime: «Che può lei, povera, debole donna, contro un popolo furibondo che ha assassinato suo figlio?».

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