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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2013 alle ore 08:20.

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Non si è visto molto, ma si è visto già tanto. Il primo appuntamento con le audizioni di X Factor, in onda ieri su Sky Uno, ci ha detto cose indicative sull'edizione 2013 che entrerà nel vivo il 24 ottobre con il live show: sarà l'anno degli autori, degli apostoli del rap, degli interpreti carismatici e, soprattutto, l'anno di Mika.
Sul talentuoso performer anglo-libanese, arruolato in veste di giudice, la costola italiana dell'impero di Murdoch ha investito tanto e allora intende valorizzalo al massimo, come il gioiello di una campagna acquisti che deve giocare sempre per forza titolare.

Di fronte alle aspiranti pop star in fila per i provini di Milano è atterrato in elicottero, mentre i colleghi Simona Ventura, Morgan ed Elio più modestamente sfilavano in una monovolume di pregio. Quindi ha ascoltato, sentenziato, ironizzato, parlato il cinese, citato l'inglese, storpiato l'italiano, gigioneggiato con qualche allusione sessuale. Competente lo è. In aggiunta Mika si mette a fare il simpatico e gli riesce pure bene.

L'occhio per gli autori
Dalla prima fase di selezioni emerge subito la volontà dei giudici di scovare performer che siano pure autori. Passa il turno per esempio Alberto Galoppini detto Galup, 21enne allevatore di suini con biondi dreadlock. Tenta la furbata della cover di «Mi servirebbe sapere», se ne dimentica il testo e sembra spacciato. Per fortuna aggiusta tutto cantando a cappella la sua «Corro», compitino reggae che trasuda ottimismo. Meglio ancora Valentina Tioli, giovane cantautrice modenese capace di stupire con l'impervia «My Kind of love» Emily Sande. Timbro r'n'b, intonazione, grande controllo: non può non mettere tutti d'accordo. Ci sarà da lavorare sul personaggio ma sembra salita su un Frecciarossa per il live show. Tra i gruppi destano grande curiosità gli Street Clerks, quartetto che arrangia «Candy» di Robbie Williams con armonie vocali folk e quindi propone un proprio pezzo con accompagnamento di mandola. Potrebbero arrivare lontano. Non tutti gli autori sono della stessa pasta: scartato e deriso dai giudici Giampiero Curti, panettiere di Melegnano che indossa una maglia di Spiderman («Perché l'uomo ragno è un figo») e decanta «Non te la devi tirare/ perché hai lo sfiatatoio». Improponibile.

Quando la voce non basta
Poi ci sono i cantanti classici, più o meno dotati. Il 23enne romano Manuel Cardella getta sul tavolo come biglietto da visita le innumerevoli visualizzazioni dei suoi clip su You Tube. Prima infastidisce per la supponenza e la carica eccessiva con cui condisce «Walk» dei Foo Fighter, poi lo prendono. Vicenda curiosa quella di Elena Giardina, 17enne bolognese figlia di una cantante di balera che sfoggia e doti vocali su «It's raining, It's pouring». Difetterà di gusto, ma rimedia comunque quattro sì. Non va altrettanto bene a Sciaron Cefalo, intonata ma senza cognizioni metriche in «Calling you», o a Federica Prati che si maschera da regina per cantare «Il futuro che sarà» di Chiara fino a farsi fare a pezzi. Nome da segnarsi quello di Michele Bravi, 18nne di Città di Castello dal timbro che ricorda vagamente quello di Asaf Avidan, ieri impegnato in «Father and son» di Cat Stevens. Quattro sì per lui, quattro no per l'amico Alessandro Nardi che sciupa «Lonley Boy». Dentro, per ora, la cinese Ying Luo, interprete di «The way we were». Commuove Roberta Pompa che, in virtù di una grande voce, rende onore a «Cornflake Girl» di Tori Amos e va al Boot Camp salutata da una standing ovation. Superano il turno i lombardi Free Boys che, con una cover di «Can't say no» di Conor Maynard innsescano, un dibattito sulle boyband.

Carisma ed esotismi
Suscita grande simpatia Alan Scaffardi, il 36enne accompagnato dal figlioletto che convince tutti con la cover di «Cherry Oh». Nel catalogo degli esotismi il duo di folk tradizionale Avanti e ‘Ndre che funziona fino a che si tratta di armonizzare voci sulle fisarmoniche, poi riesce kitsch e stonato su «È tutto un attimo» di Anna Oxa. Eppure supera il provino. Bravo Fabio Santini, impiegato 27enne innamorato di Beatles ed Elvis che mostra carisma da vendere sulla caposseliana «Che coss'é l'amor». Divide ma entra Elena Pardini, discontinua epigona di Etta James, mentre Chiara Gallana, già reduce dal reality manageriale «The Apprentice», riesce credibile in «Sola» di Francesca Michelin, tanto che la prendono.

A caccia di rapper
Nel finale di puntata, ai giudici si aggiunge il rapper Fedez tanto per far capire in quale direzione musicale si intende andare a scandagliare. Escono gli acerbi Duel Project che scandiscono rime sulla base di «Doppiamente fragile» di Anna Tatangelo. Non male le doti canore mostrate nei ritornelli dalla hip-hopper Sarah Fargion, incinta di sei mesi al momento delle selezioni brillantemente superate. Con una storia del genere rappresenterebbe un reality nel reality. In ultimo Mr. Rain e Osso, rapper normale e cantante super. Si mettono alla prova su «Reckoning Song» e convincono: la miscela può funzionare.

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