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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2013 alle ore 16:14.

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«Vald'Arno di Sopra»: quei vini toscani che tutti dovrebbero conoscere

Valdarno di Sopra è una delle più recenti DOC toscane, nata solo nel 2011, per volontà di un agguerrito gruppo di vignaioli che voleva dare maggiore identità a questo territorio, che comprende essenzialmente il versante orientale ed occidentale della Valle dell'Arno, tra la piana di Arezzo e i colli fiorentini.

Una zona molto caratteristica, a meno di 30 minuti da Firenze, nota già nei secoli scorsi per la predisposizione a produrre vini di ragguardevoli sapori.

Tutti i produttori del territorio citano infatti con orgoglio due bandi del Granduca di Toscana Cosimo III, il primo del 18 luglio 1716, ed il secondo del 24 settembre dello stesso anno.

Con questi 2 documenti da un lato una Congregazione per il commercio è incaricata di vigilare sulla qualità dei vini esportati, dall'altro dà delle delimitazioni territoriali rispetto alle quali applicare le verifiche precedenti. Di fatto Cosimo III con quei bandi ha anticipato la definizione di DOC e di disciplinare che la regolamenta.
Nel documento le zone citate, e quindi considerate aree in cui era garantita la produzione di vini di qualità, erano: Chianti, Pomino, Carmignano e Vald'Arno di Sopra.

La DOC ora sorta, lo stesso Veronelli incoraggiò tanti anni fa i vignaioli a mobilitarsi per ottenerla, rappresenta quindi una sorta di continuum con la tradizione vinicola del Granducato di Toscana.

Il territorio della DOC si divide poi in 2 sottozone: Pietraviva, che rappresenta la parte della riva sinistra dell'Arno, e Pratomagno, che comprende l'area tra la riva destra dell'Arno ed il massiccio del Pratomagno.

Ogni socio del Consorzio Val d'Arno di Sopra DOC ha sottoscritto una Carta dei Valori, volta ad impegnare tutti alla realizzazione di vini che sappiano non solo rappresentare, ma essere un tutt'uno con questo territorio, diventandone bandiera nel mondo.

Si producono vini bianchi e rossi, sia con vitigni internazionali, come Chardonnay, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah, che autoctoni: Malvasia bianca lunga, detta anche di Montegonzi, Canaiolo nero, Pugnitello, Malvasia nera, Ciliegiolo e Sangiovese.

Ho avuto modo di incontrare proprio ieri sera a cena, a Terranuova Bracciolini, diversi produttori del Valdarno di Sopra: ve ne presento 2, uno per sottozona.

Tenuta di Petrolo – Loc. Galatrona – Bucine (AR)
La proprietà è della famiglia Sanjust, già dagli ani '40, ed è situata nella sottozona Pietraviva.

A condurre l'azienda era nonno Gastone, artefice del primo imbottigliamento nel 1958, annata ricordata negli annali come eccezionale.

A partire dagli anni '80 è la figlia Lucia a condurre le danze, oggi validamente affiancata dal figlio Luca, che è anche presidente del Consorzio Valdarno di Sopra.

Luca ama in modo viscerale le sue vigne, ed il suo obbiettivo è non solo fare un grande vino ma anche un vino che racconti il territorio e le persone che ci hanno messo le mani, che se le sono sporcate in vigna, che hanno lavorato in cantina.

Per Luca i vini sono frutto di un lavoro di anni ed anni: ama dire che "....i risultati spesso si vedono dopo generazioni".

L'azienda possiede circa 27 ettari vitati, per una produzione annua intorno alle 65.000 bottiglie.

Le etichette sono 3, più alcune bottiglie di un Vin Santo, diciamo per amici e parenti.

Gli Enologi sono Stefano Guidi e Carlo Ferrini, a cui si affiancano gli agronomi Carlo Nesterini e Ruggero Marzili.

Ho potuto gustare il pluripremiato Galatrona.

Galatrona IGT Toscana 2011

E' un Merlot in purezza, le cui uve provengono da vigneti dei primi anni '90.

La prima annata prodotta è stata il 1994.

La produzione è intorno alle 18.000 bottiglie.

Tenore alcolico pari al 14 %.

Vinificazione: dopo la macerazione, la fermentazione malolattica avviene in barrique.

Affinamento in barrique di rovere francese nuove per 18 mesi.

E' un vino dal colore deciso e vibrante, rosso rubino.

Estremamente interessante al naso, dove spaziamo dai frutti di bosco alle note vegetali, senza tralasciare le importanti speziature.

In bocca è equilibrato e potente, morbido, con giusti tannini ed un piacevole retrogusto, che si assapora in un finale di intrigante complessità.

Forse è ancora un bambino: merita di essere risentito tra qualche anno.

Prezzo in enoteca: 90 Euro

Fattoria La Traiana – Terranuova Bracciolini (AR)
L'azienda gestita oggi da Pietro Gigante è stata aperta dal papà nel 1967, rilevando una cantina secolare. E' nella sottozona Pratomagno.

L'azienda agricola produceva un po' di tutto, ma a metà degli anni 80 ci si concentrò su olio e vino, anche per passioni ereditate dal nonno, produttore di vino in Puglia.

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