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Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2013 alle ore 08:57.

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Con un click e qualche goccia di saliva, chiunque può acquistare online una scansione del proprio Dna e ricavarne un profilo genetico personalizzato. Con pochi euro possiamo ottenere informazioni sul rischio futuro di malattie, sulla tolleranza ai farmaci, sulle nostre origini genealogiche ed etniche e condividere questi dati in rete. Sarà affidabile questo social networking genetico? Lo scrittore e biologo Sergio Pistoi ha fatto la cavia e ha descritto l'esperienza nel libro Il Dna incontra Facebook (Marsilio) che ha vinto il premio Galileo 2013. Dal libro è nato anche uno spettacolo multimediale (presentato in prima assoluta lo scorso anno a Genova in occasione del Festival della Scienza). Lo show è in programma martedì 8 ottobre (ore 11) all'Auditorium del Sole 24 Ore (Via Monte Rosa, 91) nell'ambito dell'evento «Il Dna della scienza. Dalle idee alle soluzioni», organizzato da Farmindustria in collaborazione con Il Sole 24 Ore. Sul palco per circa un'ora si esibiranno Pistoi, il conduttore Patrizio Roversi e Andrea Vico con il supporto di alcuni grandi video. Lo spettacolo, circa un'ora, sarà preceduto da un intervento di Armando Massarenti, responsabile del supplemento culturale Il Sole 24 Ore-Domenica. Subito dopo parleranno gli scienziati Guido Barbujani, professore di genetica all'Università di Ferrara e Gilberto Corbellini, professore di Storia della Medicina e Bioetica alla Sapienza di Roma.
Questo viaggio semiserio nel Dna proseguirà online il 16 ottobre (dalle 15.30) con un evento online di informazione e aggiornamento tra esperti del settore e pubblico. L'evento milanese sarà infine replicato a Genova il 30 ottobre al Festival della Scienza. (Iscrizioni: www.formazione.ilsole24ore.com/farmindustria).
Questo progetto cultural-scientifico vuole stimolare i giovani a riflettere sulla rivoluzione delle biotecnologie farmaceutiche che cambieranno le nostre vite ma di cui gli italiani sanno ancora molto poco. Un'indagine campione svolta nel 2011 da GfK-Eurisko rivelava infatti che solo il 39% della popolazione (43% dei giovani) era correttamente informato e che, soprattutto nel settore delle biotecnologie farmaceutiche, c'era una gran voglia di saperne di più. Questa attività è una risorsa per il nostro Paese come fotografa Farmindustria nel Rapporto sulle biotecnologie del settore farmaceutico in Italia - 2013 dove di parla di 175 imprese, sei miliardi di fatturato, 1,4 miliardi di investimenti in R&S con 4.846 addetti; 359 prodotti in sviluppo di cui il 59% in fase avanzata di sperimentazione.
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