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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2013 alle ore 19:46.
L'ultima modifica è del 18 ottobre 2013 alle ore 16:28.

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Si presenta all'appuntamento con i fan ondeggiando e barcollando come se fosse una piccola increspatura dell'oceano, un pesciolino nell'acquario della vita, poco ammaestrato, ancora sconosciuto. L'attore premio Golden Globe Jim Carrey, faccia di gomma per The Mask, genio cialtrone in Man on the moon di Milos Forman, si trova a New York per presentare il suo primo libro, How Roland Rolls, illustrato da Rob Nason. Un libro per bambini, ma non solo, che Carrey ci autograferà così: Boing!

La storia ha per protagonista un'onda di nome Roland, un'onda che sin dalla nascita sente di essere destinata a grandi imprese. Tra balene 'larger than life' e navi che squarciano il blu profondo dell'oceano, Roland impara ben presto la vita aspra del mare. A guidarlo trova un vecchio gabbiano, e Shimmer, signorina onda dalla cresta dorata, quando il sole batte forte sulla sua spuma. L'amore tra Roland e Shimmer cresce di onda in onda. Ma che ne sarà dei due quando si schianteranno sulla riva più vicina? Si sbricioleranno oppure sono chiamati a diventare qualcos'altro? La lezione di Carrey è proprio questa: "Noi non siamo soltanto un'onda. Siamo l'intero, immenso oceano!". Le 64 pagine di How Roland Rolls scorrono via come un tuono ben congegnato ed è buffo notare come le smorfie di Roland siano tali e quali a quelle di Jim che, non a caso, ha inviato a Rob Nason degli autoscatti demenziali per agevolare il suo lavoro da illustratore. Carrey legge il libro a filastrocca presso Barnes and Noble di Union Square, improvvisa situazioni, coinvolge i bambini e li schiera tutti attorno a lui, facendoli sentire già parte dell'oceano disegnato dal fato.

Come mai Carrey ha scelto di esordire nella narrativa con un volume illustrato e dedicato ai bambini, in particolare al nipote Jackson Riley? "Da ragazzino vedevo i miei genitori costantemente con la sigaretta in bocca - dichiara Carrey - e avevo una grande paura per loro, credevo che sarebbero morti. E se fosse accaduto, che ne sarebbe stato di me? Chi si sarebbe occupato della mia infanzia? La paura dell'abbandono o della perdita dei propri cari, credo riguardi tutti, è un tipo di terrore che proviamo sin da piccoli. Chiamiamola... crisi esistenziale preventiva". E in che modo è riuscito a superare questa paura? "Ho realizzato in fretta che non finisce tutto quando ci spegniamo. Siamo interconnessi, collegati. Le nostre energie cavalcano la vita proprio come un'onda e quando le molecole si disintegrano al suolo, poi si rimescolano in mare, diventano altro, assorbono ciò che sta sotto di noi o sopra di noi o attorno. Noi non finiamo, ecco il messaggio". Quella di Carrey, però, non vuol essere una metafora teologica. "Lo scopo è soltanto quello di trasmettere coraggio ai bambini - aggiunge - dar loro la Conoscenza e l'autocoscienza". Perché scegliere un'onda? "Mi sembrava necessario trasfigurare questa idea e scegliere una figura eroica più ampia, un simbolo". How Roland Rolls rappresenta per Carrey un passo avanti anche nella relazione con sua figlia Jane, con cui ha inciso 4 tracce musicali un po' sirenette per l'edizione ebook. "Lei è parte del mio DNA e viceversa, mia figlia rappresenta la risposta alla domanda 'Perché mi trovo qui'. Così come il Dr. Seuss, che in qualche modo, di libro in libro, mi ha cresciuto e portato dove sono ora".

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