Le Tre rose di Eva 2, pastrocchio di misteri e sesso su Canale 5

Nel carosello delle fiction, che duellano a colpi del temuto share, Canale 5, apre le danze con " Le tre rose di Eva 2" (in onda il mercoledì alle 21.10). La seconda serie, ringalluzzita dal gran successo della scorsa stagione, tiene fede alle promesse noir con una sfilza sconfinata di colpi di scena e turpi segreti, ma il vero arcano incomprensibile rimane il favore crescente del pubblico. Sarà il fascino dell'orrido, i bellimbusti e le belle, o il sentimentalismo (si fa per dire) dell'intreccio? Un mistero che si aggiunge agli altri di questo polpettone genere mistery-horror- melò, o meglio "malò", poiché la vocazione del sequel è di procedere malamente in tutto, agevolata da una regia fluttuante e dialoghi insulsi, con frasi del tipo: " La nonna è dura come un sasso, ma anche i sassi se sbattono a terra si rompono".

Impossibile entrare nei dettagli del tortuoso canovaccio, gravato dal numero esorbitante dei personaggi, ognuno con un bagaglio non indifferente d'ingarbugliati pregressi familiari. La soap-thrilling è ambientata nelle campagne toscane, in poderi dai nomi luminescenti come Villalba e Primaluce e la tetra Pietrarossa, teatro dei momenti più cult e peggiori, in realtà il famoso Castello Chigi, vicino a Ostia. Tutto ha origine dall'odio atavico tra due famiglie rivali i Monforte e i Taviani, viticoltori , ecco forse il perché del ritmo ubriacante degli episodi, e dal parapiglia che scatena la storia d'amore dei loro rampolli (se gli autori si sono ispirati a Giulietta e Romeo è un sacrilegio) : Aurora Taviani, imprigionata negli occhi azzurri e vacui di Anna Safroncik e Alessandro Monforte, il belloccio e basta, Roberto Farnesi, che ci rischiara le idee sull'andazzo di questa parte seconda, dichiarando in una recente intervista: " La trama è talmente intricata che a volte mi confondo anch'io".

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Le Tre rose di Eva 2, pastrocchio di misteri e sesso su Canale 5

Cerchiamo di trovare il bandolo della matassa tra veterani e nuovi personaggi, che sbucano come funghi, e nel nucleo parentale che nel tempo si è ampliato a macchia d'olio, intossicato da amori stucchevoli e malati ed efferati moti dell'anima, deflagranti in un'inesauribile moschetteria di congiunture da capogiro. Sotterfugi, menzogne, equivoci, delitti e castighi, parenti serpenti, figli sempre in dubbio amletico sulle vere origini, fratelli che parodiano Caino e Abele, morti violente e apparenti con relative resurrezioni, ombre materne che si aggirano in spaventevoli soffitte, sette segrete che imitano i massoni e i mafiosi senza averne il calibro, donne furbacchione e uomini tontoloni, preti scellerati, si avvicendano nel calderone alla ricerca di una nessuna, centomila, verità che mutano dall'alba al tramonto. Gli attori, più disorientati che persuasi, recitano come capita, alla carlona, esilaranti gli sguardi enfatizzati e strabuzzanti nei momenti topici.

Fiore nel deserto Paola Pitagora, che se la cava nonostante il contorno nei panni dell'intransigente nonna Ottavia, la new-entry Euridice Auxen, che detiene il primato della canaglia su facebook, somiglia a una posseduta in balia del ruolo di Veronica ovvero Crudelia e la carica dei rottweiler. Alimenta questo micidiale meccanismo da bomba a orologeria l'atmosfera da fotoromanzo ed eroticamente libertina, palestrati, bulli e pupe, amanti scambievoli, si danno parecchio da fare in erotici amplessi dall'etero al saffico, fra vasche da bagno e camporella, infoiati dal meccanismo della perversione morale, psichica, fisica, i protagonisti affogano puntata dopo puntata in un fiume in piena di dinamiche distorte e scompaginate. Mancano ancora ben sette puntate alla conclusione di questo insostenibile feuilleton e mentre già minacciano la terza edizione, arriva la supplica dal web di alcuni illuminati commentatori: "Per carità ridateci gli sceneggiati di Anton Giulio Majano".

"Le tre rose di Eva 2" regia di Raffaele Mertes e Vincenzo Verdecchi. Produzione R.T.I. In onda il mercoledì alle 21.10 su Canale 5.

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