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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2013 alle ore 15:52.
L'ultima modifica è del 09 novembre 2013 alle ore 16:04.

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All'estero i collettivi artistici hanno una storia lunga, l'idea che la creazione non debba essere per forza un atto d'individualismo è diffusa, la consapevolezza che, talvolta, in gruppo - tra chi ricerca, chi elabora e chi cura - si faccia meglio che da soli è condivisa. In Italia no, forse per retaggio di quell'idea romantica della musa ispiratrice che appare in sogno all'autore.
Poi ci sono le eccezioni, alcune delle quali felici: si veda per esempio il successo dei Wu Ming, collettivo di scrittori bolognesi che, dagli anni Novanta in avanti, ha saputo coniugare narrazioni accattivanti e riscontri di pubblico. Ma anche Terra Project, al secolo Michele Borzoni, Simone Donati, Pietro Paolini e Rocco Rorandelli, tutti 30/40enni, fiorentini d'origine con una spiccata attitudine internazionale. Praticano fotogiornalismo nel senso più alto del termine, pubblicano per alcune delle più prestigiose testate italiane e straniere, hanno un tratto evocativo, originale e perfettamente riconoscibile. Sintomatico il fatto che Wu Ming e Terra Project abbiano collaborato insieme al progetto «4. Un viaggio di fotografie e racconti»: una mostra, in programma alle Murate di Firenze dal 9 al 30 novembre, aperta da un reading concerto di Wu Ming 2 per il vernissage; un libro con foto di Terra Project e testi dello stesso Wu Ming 2 prodotto attraverso un'interessante operazione di crowdfunding che sta interpellando il web.

Punto di partenza del progetto «4» sono i quattro elementi - aria, acqua, terra, fuoco - utilizzati come linee guida nella costruzione di immagini di vulcani, impianti industriali, coste, città fratturate e personaggi immaginari. E come traccia per altrettanti racconti che portano la firma di Wu Ming 2. Le immagini in mostra appartengono a quattro progetti di fotografia documentaria che nascono in momenti diversi e si ritrovano in questa occasione riuniti per fare il punto sia sull'attività di Terra Project sia su una visione dell'Italia. Nella realizzazione degli scatti i fotografi hanno percorso il territorio italiano, hanno viaggiato in luoghi diversi. Pratica usuale nei loro lavori collettivi è quella di usare un codice strutturale unico: il formato quadrato e una certa distanza nella costruzione dell'immagine. Il risultato è un linguaggio comune all'interno del quale lo spettatore non riconosce le singole mani, gli autori diversi. Questa modalità è caratteristica ormai affinata da anni dai quattro autori che conducono un lavoro di lettura della realtà attraverso la fotografia che segue due direttrici: i lavori individuali realizzati in Italia e nel mondo singolarmente dai componenti del gruppo e i lavori collettivi dove la diversità del singolo sguardo trova nel formato quadrato, nella scelta della pellicola, nella «distanza critica» dello sguardo, una sintesi. Il progetto sta diventando anche un libro illustrato a cura di Renata Ferri e con il design di Ramon Pez. Un progetto editoriale, completamente autoprodotto attraverso in crowdfunding, in cui i due linguaggi - immagine e parola - sono intrinsecamente incastrati uno nell'altro.

Wu Ming + Terra Project «4. Un viaggio di fotografie e racconti»
Firenze, Spazio espositivo Le Murate
Dal 9 al 30 novembre 2013
A cura di Daria Filardo

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