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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2013 alle ore 08:45.

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Quando il torneo arriva al giro di boa cominciano a saltare le teste di serie. Vale per i Mondiali di calcio come per i contest condominiali di briscola. X Factor non si sottrae alla regola: nella quarta puntata di live show, andata in onda ieri sera su Sky Uno, sono usciti Roberta Pompa e gli Street Clerks.

Artisti che, in entrambi i casi, avrebbero meritato di continuare a esibirsi più di alcuni loro colleghi miracolati dalla congiuntura favorevole. Se non altro la formula dell'«Hell Factor» - due eliminazioni nella stessa serata per cominciare a sfoltire il parterre dei partecipanti - tiene fede alle aspettative: «Ci saranno scintille», garantiva per obbligo contrattuale d'enfasi il bravo presentatore Alessandro Cattelan. Così è stato e senza sconti per nessuno.

A Roberta non basta «True Colors»
La prima vittima dei «tagli orizzontali» alla lista dei concorrenti è stata Roberta, già uscita agli Home Visit e ripescata con la formula dell'Enel Green Card. Non certo per demeriti: con «True Colors» di Cyndi Lauper, una volta tanto più sussurrata che urlata, sembrava aver aperto un interessante varco al pop mainstream nella scaletta della serata. Il pubblico l'ha pensata diversamente, spedendola al ballottaggio con Fabio, che già ci era finito due puntate fa. Anche nel suo caso, non è che avesse molto da rimproverarsi: l'interpretazione quasi filologica de «La casa in riva al mare» di Lucio Dalla lo rendeva decisamente più convincente del solito. I due incrociano le lame cantando rispettivamente «Cornflake Girl» di Tori Amos e «Stuck in a moment» degli U2. Bravi entrambi ma Elio, un indeciso Morgan (ieri travestito da John Lennon anni Settanta ma fatalmente simile a Gabriele Paolini) e Simona Ventura mandano avanti il ragazzo, forse solo per assicurare «varietà di contenuti» a una trasmissione che altrimenti avrebbe rischiato di appesantirsi ancora di più sotto il già netto predominio delle Under Donna.

Il Tilt sacrifica gli Street Clerks
Shock nella seconda manche con un ballottaggio che vede contrapporsi i protagonisti di due delle più interessanti esibizioni della serata. Da un lato c'è Gaia che, un po' Catwoman e un po' Occhi di Gatto, si era esaltata sulla «Monnalisa» di Ivan Graziani arrangiata alla maniera dei Marlene Kuntz. Morgan polemizza sull'eccessiva cura della scenografia che ai suoi pupilli sarebbe stata negata, ma la verità la dice Mika: «Gaia ha rubato la scena». Contro di lei devono vedersela gli Street Clerks che avevano offerto una buona prova canora mescolando «Some Nights» dei Fun con «Cecilia» di Simon e Garfunkel. Forse un po' eccessiva la scenografia che citava il video dell'originale, per il resto nulla da obiettare. Non serve a evitare il ballottaggio: qui Gaia fa una scelta ardita, «Ever you, ever me» dei Placebo, mentre la band toscana ripiega su «Fix you» dei Coldplay. Scelta dolorosa per i giudici: Mika e la Ventura difendono rispettivamente i propri pupilli, Elio salva Gaia, Morgan vota Street Clerks per innescare il Tilt. E il pubblico da casa si esprime a favore della rockeuse.

Violetta si appanna
Per il resto gli equilibri sembrano i soliti, nonostante momenti di appannamento dei favoriti. Violetta avrebbe dovuto giocare sul velluto con la versione dance di «One Day (Reckoning Song)» di Asaf Avidan, eppure non appare all'altezza di se stessa (e la Ventura è l'unica che ha il coraggio di dirglielo). Sarà perché l'ukulele stavolta era solo ornamentale. Valentina dà prova del fatto che, quando non deve ballare, ha numeri importanti: colora benissimo «When I was your man» di Bruno Mars. Morgan la attacca sull'intonazione, problema evidenziatosi nelle precedenti puntate, non certo ieri. Ma si sa che a X Factor la miglior difesa (dei propri concorrenti) è l'attacco (di quelli altrui).

Il trash degli Under Uomini
Tutt'altro che indimenticabili le prove degli Under Uomini, cui Morgan assegna un repertorio dichiaratamente trash. Andrea è protagonista di una interpretazione di «Grease» scialba fino al momento del beatbox, la cosa che al concorrente napoletano riesce meglio. Michele diverte abbastanza in «Reality», tema de «Il tempo delle mele» eseguito per una metà con coerenza rispetto all'originale, per l'altra in chiave punk. Meglio ancora sarebbe stato se avesse sporcato un po' la voce nella seconda parte. Tra gli Over Aba si produce nella cover di «Crazy in love» della sua adorata Beyoncé. Canta, balla, ammicca e ne esce bene. La spuntano come al solito gli Ape Escape che, declinando nel crossover rock-rap «Mentre tutto scorre» dei Negramaro, non sfuggono dal solito effetto kitsch. Ormai è una certezza: a Nocera hanno una tifoseria. Quanto alla macchina spettacolare, si segnala l'apertura della serata con le ragazze incappucciate per un omaggio occulto alle Pussy Riot che introduce l'interpretazione collettiva di «The Passenger» di Iggy Pop. Lo «spottone» giornaliero tocca a Luca Carboni che, per promuovere l'album «Fisico & Politico», rivisita «Persone silenziose» con Tiziano Ferro. Cosa non si farebbe pur di uscire dalla ghiacciaia. In ultimo, passarella d'onore voce-piano-chitarra-contrabbasso anche per Tom Odell il songwriter britannico di «Another Love».

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