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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2013 alle ore 18:04.
L'ultima modifica è del 17 novembre 2013 alle ore 18:07.

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In mostra al Museo del Novecento di Milano gli studi, i disegni preparatori, i dipinti che portarono alla creazione del quadro simbolo della lotta di classe.
Un uomo avanza con passo deciso, alla sua sinistra una donna scalza, con un bambino in braccio cerca di parlargli, dietro loro una folla di persone di ogni età unite dalla stessa voglia di rivendicare pane e diritti. La mostra "Giuseppe Pellizza da Volpedo e Il Quarto Stato. Dieci anni di ricerca appassionata " a cura di Aurora Scotti Tosini (catalogo Electa) al Museo del Novecento di Milano fino al 9 marzo 2014 propone trenta opere fra disegni e dipinti che portarono alla realizzazione della grande tela dell'artista piemontese. "Il Quarto Stato" è una delle opere che più hanno segnato il XX secolo, non solo da un punto di vista artistico ma anche sociale, politico diventando l'emblema della lotta di classe.

Il dipinto nasce dall'impegno culturale, dalla sensibilità per le problematiche sociali del tempo e dall'evoluzione della tecnica pittorica compiuti da Giuseppe Pellizza (1868-1907) nel corso di un decennio. Nell'atrio del Museo è esposta la radiografia a grandezza naturale dell'opera, una testimonianza che ha consentito di leggere sotto gli strati colorati del dipinto e di individuarne l'impianto preparatorio. Il pittore dipinse "Il Quarto Stato" tra il 1898 e il 1901, lavorando, nei mesi estivi, dal vero su una piazza di Volpedo, in provincia di Alessandria. Lì portava la grande tela ( m 2,85x 5,43) con l'aiuto di alcuni modelli e si metteva la lavoro. Distribuiva i colori con pennellate corpose a impasto bianco, argento e terre per formare un sostrato consistente, poi continuava con verdi, gialli, rossi e blu.

Idee che aveva già sperimentato in "Fiumana" realizzata da Pellizza tra il 1895 1896 visibile in mostra come "Ambasciatori della fame" dipinta nel 1892. Figlio di contadini, cresciuto nel rispetto del lavoro e della comunità era rimasto colpito dai primi scioperi operai e dalle condizioni in cui vivevano molti lavoratori. Per questo cerca di trasportare gli eventi in una realtà agricola a lui più vicino e ambienta gli scioperi in piazza Malaspina a Volpedo. Ne "Il Quarto Stato", ogni volto sembra raccontare una storia, ogni sguardo è fiero e dignitoso e ti cattura. Altre due mostre arricchiscono il Museo "Il segno intransigente. Giuseppe Scalarini (1873-1948) omaggio alla grafica politica e satirica dell'illustratore mantovano. E l'esposizione divertente "Quadri che costano come Sputnik" rassegna di rotocalchi italiani degli anni Sessanta, quando il boom economico incontrava l'arte. Scopriamo che i "giornali popolari" d'allora parlavano di cultura e arte, dedicavano copertine a Renoir, Monet, Picasso e vendevano più di oggi. Ma come ha fatto a dimenticarsene così in fretta il paese?

Museo del Novecento Milano
Giuseppe Pellizza da Volpedo e Il Quarto Stato
A cura di Aurora Scotti Tosini - 15 novembre 2013 - 9 marzo 2014
Catalogo Electa
Quadri che costano come Sputnik.
A cura di Mariella Milan
Il segno intransigente Giuseppe Scalarini (1873-1948)
A cura di Giovanna Ginex

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